Scuola, talento e territorio: all’Ariano International Film Festival i primi riconoscimenti di AIFF WORLD e Made in Campania
Scuola, talento e territorio: all’Ariano International Film Festival i primi riconoscimenti di AIFF WORLD e Made in Campania
La terza giornata dell’Ariano International Film Festival è caratterizzata dalla consegna dei primi riconoscimenti. La tredicesima edizione celebra con entusiasmo i giovani talenti dei cortometraggi scolastici della sezione AIFF WORLD, in una giornata ricca di emozioni, visioni coinvolgenti e viva partecipazione.
Tra le otto opere in gara, tutte provenienti dall’Italia, a meritare il Premio Corti Scuola è Narciso di Ciro D’Emilio, che racconta la storia di Emilio, un dodicenne che ha perso la voglia di parlare. Un incontro inaspettato in un giorno qualunque lo porterà a ritrovare quel desiderio e a comprenderne l’importanza. Questa la motivazione del riconoscimento: “Per la sua capacità di esplorare con originalità e intelligenza le dinamiche comunicative, per aver mostrato che il silenzio può essere carico di significato, che un singolo gesto può veicolare un intero mondo di emozioni e che non tutte le parole hanno bisogno di essere pronunciate ad alta voce per risuonare con forza. Il cortometraggio, con la sua trama e la sua regia sensibile, ha saputo esplorare le molteplici sfaccettature di come ci relazioniamo e comprendiamo il mondo e gli altri. La storia del protagonista, un ragazzo inizialmente percepito come taciturno, ci guida attraverso un viaggio e ci insegna che, a volte, la vera eloquenza si manifesta in gesti, in sguardi fino a rivelare che è proprio la ragazzina che gli piace a essere colei che “non parla”. È un ribaltamento geniale di prospettiva, che ci costringe a riconsiderare i nostri preconcetti e a guardare oltre le apparenze”.
Il Premio Giuria Studenti se lo aggiudica invece Briciole di pane di Carmina Rinaldi, consegnato tra le mani di un’emozionata Emanuela Rinaldi, protagonista del corto, con la seguente motivazione: “Per la sua straordinaria capacità di affrontare un tema così delicato e doloroso come quello della Shoah. Il lavoro cinematografico spicca per la sua sensibilità e per l’efficace scelta narrativa di affidare il ricordo della guerra e della Shoah al racconto di una nonnina, capace di tessere un filo diretto con il cuore e la mente dei bambini. In un’epoca in cui la memoria storica rischia di affievolirsi, il corto dimostra come il dialogo intergenerazionale sia uno strumento potente e insostituibile per trasmettere la conoscenza e l’importanza di non dimenticare: quelle briciole di pane erano un dono immenso quando c’erano la fame e la guerra”.
Ambientato all’interno di una cucina, intorno alla tavola di un’anziana signora di Trevico, dove un gruppo di piccoli attori fa merenda insieme a lei, il corto assume le sembianze di un viaggio nella memoria e nella tradizione. Due generazioni a confronto, nuovi legami che si stringono. L’ascolto come strumento di trasmissione e di insegnamento.
La giornata prosegue ancora all’insegna dell’istruzione, con la presentazione delle opere della Scuola di Cinema, nate dalla collaborazione tra CinemaLand e l’Istituto Don Lorenzo Milani. Mentre in serata si è svolta la premiazione dei corti Made in Campania, dove a contendersi il titolo erano sei cortometraggi, tra cui l’ha spuntata La fuga dei folli di Emilio Fallarino. Questa la motivazione del riconoscimento: “L’opera è un racconto agrodolce e profondamente umano che getta luce sulla vita dei cosiddetti “matti”. Con una delicatezza e una sincerità rare, il cortometraggio ci accompagna in un viaggio nel cuore di personaggi spesso emarginati e incompresi, rivelando la loro complessità, la loro vulnerabilità e la loro innegabile umanità.
Attraverso una narrazione che evita stereotipi e pietismi, il regista Emilio Fallarino è riuscito a creare un affresco vivido e autentico, in cui dolore e gioia, disperazione e speranza si intrecciano indissolubilmente. Il film ci invita a riflettere sulla fragilità della mente umana e sulla forza straordinaria dello spirito, spingendoci a superare i pregiudizi e a guardare oltre le etichette”. Il cortometraggio narra le rocambolesche vicende di un quartetto di pazienti psichiatrici, che fuggono dalla struttura in cui sono ricoverati, insieme a un corpo. Il loro sarà un viaggio pieno di imprevisti e scoperte, che ha il profumo di libertà.