Salvatore Alaia, per un decennio sindaco di Sperone, annuncia che la prossima settimana si recherà a Roma per un presidio davanti al Palazzo della Consulta che si dovrà pronunciare in merito alla legge regionale, firmata comunque, dal presidente Caldoro, che istituisce il Registro dei Tumori in Campania. Un provvedimento impugnato dal governo, su richiesta del ministero della Salute, davanti alla Corte Costituzionale per illegittimità. L’opposizione del governo sarebbe economica e contrasterebbe con la spending review. Ma Alaia non ci stà é parla dell’ennesima prepotenza dei “poteri forti che per il dio denaro violano il diritto, previsto dalla Costituzione, per la salute del cittadino e dell’ambiente.
Alaia non è nuovo a queste clamorose iniziative: da sindaco si é incatenato ai cancelli del cantiere del costruendo Cdr (oggi Stir) di Tufino, profetizzando che sarebbe diventata la terza discarica di Paenzano. È così è stato. Alaia per la stessa causa effettuò lo sciopero della fame e sete davanti alla Casa comunale del suo paese. Poi decise di andare a Roma, dove in piazza del Quirinale fece lo sciopero della fame contro i tagli alla sanità é contro la chiusura dell’ospedale di Bisaccia in alta Irpinia. Ma Alaia, non demorde ritornando nella capitale, non da sindaco, per chiedere alla Consulta il beneplacito alla legge per il registro dei Tumori.
                                                                                                                       Nicola Valeri

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