DA OGGI  «ci sarà un severo guasto del tempo operato dal Ciclone “Cleopatra” in formazione sul Mediterraneo occidentale scatenato dai contrasti tra l’aria più fresca artica che scende da nord con l’aria più calda e umida in risalita dell’entroterra marocchino e tunisino prima verso le Baleari e la Sardegna e poi direttamente verso l’Italia» una “perturbazione importante” che potrebbe portare anche “eventi concentrati ed estremi” in alcune zone. Lo dice il dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli alla luce delle previsioni meteo per i prossimi giorni. Gabrielli invita però ad evitare allarmismi e polemiche e chiede ai cittadini di dare una mano alla Protezione Civile, limitando gli spostamenti ai soli caso di necessità. La perturbazione, ha spiegato il capo della Protezione Civile, interesserà buona parte dell’Italia ma saranno le zone centrali tirreniche ad essere interessate dai fenomeni più significativi. Piogge che potranno interessare anche bacini di fiumi importanti, come il Tevere, l’Aniene e l’Arno, “con possibili effetti sui corsi d’acqua principali e sul reticolo idraulico primario”. Il Dipartimento ha dunque “sensibilizzato” tutte le componenti del sistema di protezione civile affinché predispongano tutti gli interventi necessari e siano preparate ad affrontare ogni situazione. “Avremo questo inizio di autunno molto importante – prosegue Gabrielli – che andrà a colpire un territorio che ha avuto una serie di episodi critici in estate, con molte aree percorse dal fuoco”. E quindi ci saranno “sicuramente dilavamenti con possibilità di smottamenti e frane”. Dunque un “quadro non rassicurante” che, però, non va affrontato nella maniera sbagliata: “non non dobbiamo fare l’errore di entrare in un loop di panico – dice infatti Gabrielli – al contrario dobbiamo entrare nell’ordine di idee che questi fenomeni sono sempre più frequenti e che quindi dobbiamo prepararci per tempo”. Anche con il contributo dei cittadini. “Le amministrazioni da sole non bastano, ci vogliono cittadini consapevoli e che tengano comportamenti corretti. La gente deve dare una mano alle strutture di protezione civile”. L’invito è dunque quello di “limitare gli spostamenti, se non strettamente necessari, in questi giorni in cui sappiamo che arriverà questa perturbazione, perché gli spostamenti, abbiamo visto in questi anni, sono il momento in cui abbiamo registrato più vittime e danni”. E ancora, conclude Gabrielli, “invito a fare attenzione agli scantinati, se ci sono cose deperibili a rimuoverle, e a mettere l’auto in sicurezza se so che si trova in una zona depressa”. Come affrontare l’ondata di maltempo in arrivo sul centro Italia? “Il modo migliore per prepararsi e affrontare questi eventi è lasciare da parte le polemiche”. Lo dice il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ricordando che solo con la collaborazione tra tutte le Istituzioni coinvolte e i cittadini si possono evitare tragedie. Una delle zone che potrebbero essere più colpite dalla perturbazione è Roma, dove in occasione della nevicata di febbraio scoppio una polemica proprio tra Gabrielli e il sindaco Alemanno. “Se pioverà a Roma non sarà colpa del sindaco”, dice il capo del Dipartimento. “Le zone critiche della città si conoscono: Ostia, Infernetto, Tiburtina Valley. Si sa dove sono le zone depresse e quelle che facilmente finiscono sott’acqua: su queste bisogna lavorare preventivamente con azioni puntuali e mirate”. Gabrielli ha sottolineato che la protezione civile di Roma sta già lavorando sulle zone più critiche. “Sarà più facile evitare danni o eventi tragici – ha concluso – se le istituzioni non saranno indotte a screditarsi reciprocamente. A Roma e provincia, la perturbazione è attesa dalla tarda mattinata di lunedì. “Si sono tenute diverse riunioni operative con la Polizia Locale e tutte le altre strutture comunali, inclusi i Municipi – si legge nella nota della Protezione civile -; il Campidoglio è in costante contatto con la Protezione civile regionale e con il Dipartimento Nazionale per affrontare l’emergenza che al momento si profila da scenario non ordinario. Prevenzione delle situazioni di criticità e pianificazione della gestione dell’emergenza sono i 2 fronti su cui si concentra l’attività del Campidoglio: sono state impiegate 10 squadre con mezzi pesanti per la pulizia profonda di tombini e pozzetti mentre Ama sta lavorando ininterrottamente per rimuovere le foglie dalle caditoie”. “Per quanto riguarda la pianificazione delle attività di gestione dell’emergenza è stata decisa l’attivazione in ciascun municipio di Centri Operativi Misti – si legge ancora nella nota – ma, per gestire più rapidamente eventuali situazioni di crisi, le forze comunali saranno concentrate nelle zone più critiche del Litorale, a Prima Porta, sulla Tiburtina e a Piana del Sole. In XIII Municipio verrà allestito un Posto di Comando Avanzato mobile per un’azione mirata sul territorio. Presidi operativi saranno dislocati a Prima Porta dove è stato già controllato in via preventiva l’impianto di sollevamento. Ventimila sacchetti di sabbia serviranno per la protezione delle zone di esondazione del Fosso di Pratolungo e lungo gli argini del Canale Palocco all’Infernetto”. “Imponente lo schieramento del personale che interverrà per gestire le criticità – conclude il comunicato della Protezione civile del Campidoglio -. Ai 650 agenti della Polizia Roma Capitale già attivi nel controllo degli argini di Tevere e Aniene, lunedì si aggiungeranno 600 unità operative, tra personale della Protezione civile comunale, volontari, operatori Ama e Servizio giardini, che utilizzeranno mezzi e materiali per risolvere allagamenti, mettere in sicurezza gli alberi e gestire ogni altro genere di criticità”. Fonte

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