AVELLA – Rinviata la discussione in consiglio comunale sull’ampliamento di dodici chilometri di rete del gas metano, ed è polemica. In discussione nella seduta consiliare di ieri gli equilibri di bilancio e la proposta del capogruppo di “Avella viva ” di aderire all’iniziativa contro la violenza sulle donne.
Sulla questione del rinvio Pellegrino Palmieri, capogruppo del “Centrosinistra per Avella” dice:
«Su proposta della minoranza è stato rinviato l’argomento relativo al raddoppio della rete di dodici chilometri. Da parte nostra sono state avanzate due obiezioni, una dal punto di vista tecnico ed un’altra dal punto di vista legale. Per quanto riguarda la questione di carattere tecnico, il professionista che deve convalidare il progetto deve essere pagato dal comune e non dalla ditta , dalla Sidigas in questo caso, oltre al fatto che il collaudatore e colui che convalida il progetto devono essere due persone diverse. Per quanto riguarda l’aspetto legale un lavoro per la metanizzazione che ha un importo di tre milioni di euro deve essere affidato attraverso una gara d’appalto. I consiglieri di maggioranza hanno accettato la nostra proposta di rinvio contro la volontà del sindaco che voleva votarla a tutti i costi».
Vincenza Luciano del gruppo “Avella viva” si è detta favorevole al rinvio.
«Su mia proposta maggioranza e minoranza hanno optato per il rinvio in quanto deve essere effettuata la gara. E’ stato inoltre approvata la mia proposta di adesione all’iniziativa contro la violenza delle donne». Stefano Gentile del gruppo “Avella nuova” sulla questione dice:«La mia proposta di rinvio ha messo seriamente in difficoltà la maggioranza. In primi luogo colui che ha il compito di validare il progetto non può essere pagato dalla Sidigas e non può essere al tempo stesso collaudatore. Dalla maggioranza è stato chiamato in causa un tecnico del comune che alla fine non ha saputo dare una spiegazione. Da premettere che una rete di dodici chilometri per un importo di una certa rilevanza deve essere affidato attraverso una gara. Di questo si sono resi conto alcuni consiglieri di maggioranza come Agostino Vitale e Antonio D’avanzo. Il sindaco voleva invece votare a tutti i costi minacciando di andare a casa. La mia proposta quindi ha creato scompiglio».