Chi tocca i fili muore. Ma anche chi tocca i De Mita, la dinasty che ha imperato e impera in Irpinia, deve stare molto attento. La poliziotta municipale di Pratola Serra (Avellino) che nei giorni scorsi ha scritto a Repubblica chiedendo perché Ciriaco De Mita ha ancora la scorta e quali rischi corre questo anziano professionista della politica è finita sotto procedimento disciplinare. Così impara. La sua colpa? La vigile sapeva della scorta perché aveva osato di impedire il parcheggio dellautovettura di servizio di De Mita in prossimità della Sagra della Polpetta. Imperdibile evento al quale lex premier si era recato insieme al nipote, il vice presidente della Campania con delega al Turismo, lUdc Giuseppe De Mita.
E tutto nero su bianco in una contestazione di addebito (leggi) che il sindaco Antonio Aufiero ha notificato alla dipendente dei Vigili Urbani Carmelina Pace Parella. Lautrice della lettera a Repubblica. I toni delladdebito disciplinare sono di sapore vagamente kafkiano. Il sindaco asserisce di aver ricevuto una segnalazione verbale da colui che si è qualificato come agente della pubblica sicurezza addetto alla sicurezza dellonorevole Ciriaco De Mita. Secondo quanto riferito (evidentemente senza traccia scritta), allagente con il divieto di sosta e linvito a circolare altrove sarebbe stato impedito di svolgere le proprie mansioni di tutela e sicurezza dello stesso Onorevole non potendo abbandonare lautovettura di servizio. Aufiero poi afferma che la vigilessa avrebbe invece consentito il parcheggio nel medesimo luogo negato alla scorta di De Mita al segretario generale dellUgl. Il sindaco infine cita un post pubblicato dalla signora Pace Parrella su facebook: Minacce da unagente di scorta di un politico irpino! Considerato dove mi trovo, non fa una piega. La vigile di Pratola Serra è stata convocata per unaudizione difensiva il 30 agosto alle ore 11 presso lufficio del sindaco.
La ricostruzione dei fatti peraltro sarebbe leggermente diversa da come appare nella lettera del sindaco. Ciriaco De Mita, secondo fonti vicine alla difesa della poliziotta municipale, era a bordo dellauto blu del nipote. E così la polemica si amplia. E fresca di stampa sul Bollettino ufficiale della Regione Campania (Burc) una legge che abolisce le auto blu in Regione, riservandola solo al governatore Stefano Caldoro. E allora a che titolo il vice presidente Giuseppe De Mita circolava su unauto di servizio? E perché con a bordo lo zio europarlamentare dellUdc? Sono le domande che il capogruppo regionale di Idv Eduardo Giordano intende rivolgere al Governatore. Sarebbe un comportamento di una gravità estrema afferma Giordano nei prossimi giorni presenteremo unapposita interrogazione al presidente Caldoro per far luce su quanto accaduto e per sapere se la legge Campania zero è rispettata da tutti i componente dellesecutivo.