Casamarciano: i cinque consiglieri della minoranza denunciano provvedimenti discutibili e “clientelari” in consiglio. Nel mirino “la variazione al bilancio 2012 con determina del Responsabile del settore tecnico con la quale si chiede il ‘prelievo’ di 10.000 euro dalle casse comunali per la stipula dell’atto di permuta con la sig.ra Irene Prevete, di cui alla delibera di Consiglio comunale dell’8 febbraio 2012”.
Altra contestazione riguarda “il trasferimento di 4000 euro dal capitolo per la Tutela Ambientale a favore di quella inerente la manifestazione di pubblico interesse – denuncia l’opposizione – ed altro”.
Riguardo al 1° punto (il prelievo per la stipula dell’atto di permuta) “in coerenza con il voto contrario già espresso a suo tempo in Consiglio comunale da parte dell’opposizione, che a nostro avviso ‘non era e non é conveniente per l’ente comune’, esprimiamo il nostro dissenso, oltre a rilevare che tale procedimento é in palese contrasto con gli indirizzi consiliari in merito, come la delibera consiliare già citata”.
Per quanto riguarda il 2° punto (trasferimento di risorse di 4000 euro dalla tutela Ambientale a manifestazioni di pubblico interesse) l’opposizione sottolinea “che per far fronte a uno specifico problema ambientale, pensiamo che con questa somma si sarebbe potuto commissionare un rilievo aerofotogrammatico alla cava estrattiva di via Olivella. Un rilievo – dice la minoranza – già da noi invocato durante le sedute consiliari ma, senza trovare alcun accoglienza da parte della maggioranza. Riteniamo che questo sia l’unico strumento serio di controlli per la conoscenza del quantitativo fino ad oggi estratto, considerato che la precedente risale ad oltre 6 anni fa”.
L’opposizione nel documento recapitato alla nostra redazione si rammarica che tali rilievi “non sono stati previsti dalla Convenzione tra il comune casamarcianese e la Edilcalcestruzzi, né l’AAmministrazione ha inteso finora farlo effettuare. Amministrazione inconcruente – dicono i consiglieri d’opposizione – É un clamoroso errore!”.
La minoranza consiliare si chiede: “Chi ci garantisce che il quantitativo da estrarre (pietra calcarea) (7.100.000 metri cubi) “possa essere già estratto, ovvero prossimo all’esaurimento, considerato che l’autorizzazione scadrà nel 2019?. Se non si controlla adesso, un giorno tale azione potrà restare tardiva e inutile! Infatti, senza un immediato controllo, un domani cosa potremmo più fare? Ricevere un indennizzo economico per la maggiore escavazione optata? Non è questo che ci interessa: a noi interessa la massima tutela della salute della nostra popolazione, ed in particolare dei cittadini di Schiava e conseguentemente la salvaguardia del nostro territorio”.
A conclusione si sottolinea che “La collina di Schiava venga erosa lentamente e che la nuova concessione ad Edilcalcestruzzi prevede ‘l’asportazione del materiale finalizzata al recupero e alla riqualificazione ambientale del territorio’. Un territorio meritevole della massima attenzione, in quanto già indebolito a causa del processo estrattivo e il rischio del dissesto idrogeologico. Una constatazione Resa nel corso di un assemblea il 26 ottobre scorso a Visciano dal geologo Franco Ortolani.”
Lo stesso Partito Democratico con il segretario Luisa Esposito ha denunciato con manifesti murali le “nefandezze” della maggioranza su questioni ambientali. Su questo da segnalare l’indagine documentale della stessa Esposito ed Andrea Graziano del direttivo Pd di Casamarciano. E nell’arena della protesta scendono in campo le associazioni e la Chiesa: in prima fila, la federazione Assocampaniafelix, Comitato Difesa Area Nolana e Forum Ambiente. E sulla questione è stata mobilitata un Unità di crisi che terrà assemblee nei comuni del cratere: Casamarciano, Tufino e vicino.

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