Bellissima mattinata di proposte e riflessioni quella degli Stati generali dell’agricoltura nel Parco nazionale del Vesuvio, organizzata da Legambiente col sostegno di Zero Waste Italy, Libera e Slow Food a Cercola (Na) e  che ha visto la presenza di tanti i produttori delle eccellenze agroalimentari del territorio vesuviano e del commissario del Parco nazionale del Vesuvio prof Leone. E’ stato proposto un Manifesto i cui punti principali sono «Un più frequente ascolto dei bisogni degli operatori agricoli, un impegno ad accogliere proposte per snellire la burocrazia, rilanciare comuni strategie di promozìone delle produzioni agroalimentari, rivitalizzare la rete delle alleanze per l’agricoltura di qualità, rimettere al centro dell’azione del parco la tutela della biodiversità e la difesa della legalità»

Pasquale Raia, responsabile aree protette di Legambiente Campania, spiega: «Abbiamo ribadito come il parco per il territorio vesuviano sia non solo una opportunità, ma è sostanzialmente l’unico strumento a disposizione degli agricoltori per valorizzare le loro produzioni, e per continuare l’azione di difesa del territorio dalle ecomafie, il monitoraggio dei siti delle ex discariche, la tutela della biodiversità e la promozione delle realtà locali. Ma tutto questo non basta più se, insieme alle buone volontà di tanti produttori di eccellenze vesuviane, l’ente parco non innesta un cambio di passo e diventi un interlocutore vero di chi nel parco vive e produce».

Gli Stati generali dell’agricoltura nel Parco nazionale del Vesuvio sono serviti ad avanzare proposte concrete, alcune delle quali già sperimentate in altre aree protette nazionali, come il recupero delle terre incolte per incrementare la superficie agricola utilizzata dalle singole aziende, proporre un marchio collettivo del parco che valorizzi i prodotti di qualità del Vesuvio, raggiungere l’obiettivo concreto di almeno il 20% di produzione biologica entro il territorio del parco, azioni concrete per frenare il consumo di suolo e tutelare la biodiversità, anche agroalimentare, dell’area protetta, proposte per meglio gestire le rigida’ burocratiche degli strumenti di pianificazione e gestione del parco che rischiano di bloccare il lavoro del mondo agricolo, promuovere l’approccio leader per valorizzare il settore agricolo anche per il Vesuvio, pur essendo questo un territorio non compreso in questa strategia, avanzare una proposta di valorizzazione territoriale in previsione di Expo 2015,

Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente, rilancia: “Prendiamo atto con soddisfazione  che gli agricoltori ed i produttori di qualità del Vesuvio credono nel Parco, e nonostante le quotidiane difficoltà dell’operare in un’area protetta, continuano a chiedere un patto ri-fondativo per il parco che coinvolga le associazioni della cittadinanza attiva e di Legambiente, Slow Food e Libera, e che metta al centro l’azione dello stesso Ente parco. Per questo abbiamo proposto un manifesto per l’agricoltura per il Parco nazionale del Vesuvio che metta al centro il valore della qualità, ma anche la quantità, delle produzioni vesuviane e di come promuoverle in ambito nazionale e internazionale e renderle visibili attraverso un marchio collettivo, e soprattutto insediando un Consulta tecnica del parco dedicata al settore agricolo” su cui ha dato piena adesione il Commissario del parco Ugo Leone.

Proposte vere che vanno oltre le criticità ambientali e lo stallo gestionale dello stesso e che rilancia l’idea di un vero e proprio #VesuviAct in previsione delle iniziative nazionali di governo sul GreenAct in cantiere e che veda le proposte che vengono dalle aree protette entrare a far parte dell’iniziativa governativa.

In questo allo studio la consulta tecnica che dovrà non solo redigere il manifesto per la promozione del Parco e delle sue attrattive ma dovrà farsi carico di applicare il disciplinare del marchio del Parco sanzionando ed espellendo dal novero, quelle aziende e quegli operatori commerciali che violano le regole e non rispettino i criteri ecologici e di tutela del territorio naturalistico.

Si cercherà a breve di redigere una serie di proposte operative per rilanciare il turismo, sostenere le imprese virtuose e spingere al controllo e alla tutela della risorsa ambientale promuovendo un confronto tra la Comunità e l’Ente Parco alla presenza del ministro dell’Ambiente e di quello dell’Agricoltura.

A vent’anni dalla nascita il Parco è malconcio ma in vita e solo l’amore per questo territorio di tutti i soggetti fruitori potrà rilanciarlo e farne davvero un esempio di salvaguardia della biodiversità e un volano di sviluppo sostenibile per l’intero territorio vesuviano.francom,per radio piazza news

 

 

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