(Afghanistan), Sono decine i presepi improvvisati dai 3000 militari italiani in missione nella regione occidentale dell’Afghanistan, schierati nelle basi di Herat, Shindand, Farah e Bala Baluk. Presepi – come riporta un articolo sul blog della brigata ‘Taurinense’ sul sito web de La Stampa – realzizati da alpini per la maggior parte, ma anche da bersaglieri, genieri, trasmettitori, elicotteristi, aviatori, marinai, carabinieri e finanzieri che con i pochi materiali a disposizione hanno inscenato tante variazioni sul tema della nativita’. Alcuni presepi ricordano le FOB, le basi operative avanzate da dove operano le pattuglie italiane al fianco delle forze di sicurezza afgane, altri sono piu’ classici ma il fattore comune e’ la semplicita’.
Domani e’ Natale ma per il contingente italiano sara’ una giornata normale, secondo il calendario afghano, quello che scandisce i tempi di una missione delicata che si sta svolgendo nel segno della transizione, cioe’ del passaggio di consegne alle autorita’ afghane del controllo del territorio. Ci saranno dunque le previste attivita’ di pattuglia, le ricognizioni, i corsi di addestramento in favore dei militari di Kabul, i progetti di assistenza da elaborare, con le sale operative all’erta 24 ore su 24. Ci sara’ pero’ una cena piu’ varia (anche se a chi e’ in pattuglia potrebbero toccare le razioni da combattimento), la Messa di mezzanotte celebrata dai cappellani militari, e poi gli auguri (al telefono o con Skype) alle famiglie che inizieranno la sera di Natale tre ore e mezza piu’ tardi, considerato il fuso orario. Pensieri e affetti di bimbi, genitori, familiari, mogli e fidanzate (ma pure mariti e fidanzati, perche’ le donne con le stellette sono centinaia) faranno quindi idealmente la spola tra l’Italia e l’Afghanistan, coprendo una distanza che finira’ con l’essere solo geografica.