Palermo,  Marcello Dell’Utri scontera’ nel carcere di Parma la condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex senatore del Pdl, a bordo di un’ambulanza, ha lasciato l’aeroporto di Fiumicino dov’e’ giunto stamattina da Beirut, per essere accompagnato nell’istituto di pena emiliano. Il carcere di Parma e’ stato scelto perche’ dispone di un centro clinico dove Dell’Utri potra’ ricevere l’assistenza eventualmente necessaria per i postumi dell’intervento di chirurgia cardiovascolare a cui si era sottoposto un paio di mesi fa. Dell’Utri era arrivato a Roma poco prima delle 7 con un volo da Beirut. L’ex senatore del Pdl, condannato definitivamente per mafia, e’ stato sbarcato in una zona riservata dell’aeroporto di Fiumicino, per essere poi trasferito in carcere. Era latitante da aprile, quando la Corte di appello di Palermo aveva emesso nei suoi confronti un provvedimento di carcerazione dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna. Dell’Utri aveva subito fatto sapere di essere in Libano per curarsi dopo un intervento al cuore e di non volersi sottrarre alla giustizia. L’ex manager di Publitalia dovra’ scontare sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Per i giudici, e’ stato il tramite tra la mafia e Silvio Berlusconi. Dell’Utri ha viaggiato sotto scorta della polizia libanese e dell’Interpol su un volo di linea dell’Alitalia, accompagnato dalla figlia Chiara. Appena giunto a Fiumicino, e’ stato preso in consegna dalla polizia con una procedura che si e’ svolta in un’aerea riservata dell’aeroporto.
  L’ex senatore del Pdl era stato arrestato esattamente due mesi fa, il 12 aprile, all’hotel Phoenicia di Beirut, dove soggiornava con il suo vero nome. Era stato rintracciato grazie al segnale del suo telefono cellulare. Dopo quattro giorni di detenzione in una caserma della polizia, il 16 aprile era stato trasferito su richiesta del suo legale libanese nll’ospedale Al Hayat ed era rimasto ricoverato in stato di arrestato. Il presidente libanese Michel Suleiman ha concesso l’estradizione in Italia il 23 maggio scorso, per una singolare coincidenza giorno del ventiduesimo anniversario della strage di Capaci, in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta.

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