ROMA – «Il caso di Roberta Ragusa non sarà mai abbandonato e se anche dopo questa settimana di ricerche non dovessimo trovare il corpo, continueremo a cercarlo»: lo ha detto oggi il colonnello Gioacchino Di Meglio, comandante provinciale dei carabinieri di Pisa, parlando con i giornalisti prima dell’inizio della maxi battuta di ricerca pianificata dalla Prefettura per cercare il corpo dell’imprenditrice scomparsa la notte tra il 13 e il 14 gennaio di un anno fa dalla sua casa di Gello di San Giuliano Terme (Pisa). «Oggi parte un rastrellamento simultaneo e coordinato – ha spiegato Di Meglio – in tutti i Comuni della provincia e in alcune zone di confine della Lucchesia coordinato sul territorio dai singoli comandanti delle stazioni dei carabinieri. Cerchiamo un corpo o quel che resta di esso, vestiti o qualunque altra traccia utile alle indagini anche con il contributo delle associazioni di volontariato, delle polizie locali e di chiunque altro conosca il terreno e possa fornirci dettagli utili per ulteriori spunti investigativi».

Gli inquirenti sono da tempo convinti che Roberta Ragusa sia morta. L’unico indagato è il marito Antonio Logli, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. A partire da stamattina 350 carabinieri e oltre mille volontari hanno battuto a tappeto tutta la provincia e alcune zone della Lucchesia. In un’area rurale di San Giuliano Terme è stato individuato un giaccone ma i carabinieri ritengono che l’indumento non abbia nulla a che vedere con il caso della donna scomparsa. Sul posto opera anche una troupe televisiva accompagnata da una medium. Nel pomeriggio, ricerche concentrate su alcune grotte dei monti Pisani, ispezionate dagli speleologi del club alpino italiano. Domani i rastrellamenti riprenderanno e per martedì e mercoledì sono previste le ispezioni subacquee del lago di Massaciuccoli con l’ausilio dei sommozzatori dei vigili del fuoco e del nucleo subacqueo dei carabinieri di Genova.

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