“Resto convinta che Forza Italia, che rispetto, non abbia alcun interesse ad abbandonare il percorso delle riforme. Faremo capire agli italiani che è finito il tempo in cui Berlusconi poteva mettere i veti”. Così Debora Serrachiani, vicesegretario del Pd, in un’intervista al Messaggero. Più che di un metodo Mattarella, “io parlerei di un effetto Mattarella. Chi ha vissuto questa esperienza si è reso conto che alla fine a tirare un sospiro di sollievo non è stato un partito o un gruppo politico, ma il Paese”, dice Serracchiani. “Siamo riusciti a fare una scelta condivisa in poco tempo con sollievo di tutti. Nei circoli del Pd, che venivano da un periodo a dir poco difficile, si respirava una bella atmosfera. C’era fierezza. Questo effetto Mattarella – evidenzia – ci dà forza e può contagiare anche il Parlamento. La spinta si è già vista. Per definire i ddl anti-corruzione e il falso in bilancio è bastata una riunione. Dobbiamo continuare con questa determinazione. L’Italicum va approvato in tempi brevi alla Camera con il testo che è stato licenziato dal Senato”. Sul canone delle frequenze tv, “ci sono precisi vincoli europei: non è stata una ritorsione, solo la mera ratifica di una direttiva”, spiega Serracchiani. Quanto ai parlamentari di Scelta Civica passati al Pd, “per alcuni, penso a Maran, Lanzillotta, Ichino, si è trattato di un ritorno. Non c’è stata nessuna campagna acquisti”.


Alfano, leali al governo su obiettivi precisi –
“Io non ho chiesto una verifica di governo. Il partito è uscito ricompattato su una linea di sostegno al governo che si qualifichi su obiettivi precisi. A me interessa una cosa: abbiamo degli obiettivi chiari su altre leggi da scrivere con la mano destra. Credo si debba rimettere al centro dell’agenda alcuni temi, innanzitutto le condizioni di chi lavora per lo Stato. Vogliamo portare a casa risultati: sicurezza, Forze dell’Ordine, riduzione delle tasse sulla casa, partite Iva, sostegno alla famiglia, Sud, no profit. Ragioniamo di come cambiare l’Italia e non di come regolare i rapporti di forza”. Lo afferma il leader di Ncd, Angelino Alfano, in un’intervista al Messaggero in cui rivendica la linea decisa sul Capo dello Stato Sergio Mattarella. “Gli italiani hanno un ottimo Presidente che noi abbiamo votato proprio perché la sua persona ci convince. Per Renzi sarà stato un successo se le riforme costituzionali e la legge elettorale non si bloccheranno e quindi dovremo attendere alcune settimane per un giudizio definitivo. Per l’oggi, noi possiamo dire di avere fatto la scelta giusta che non mi pare punita dai sondaggi, anzi”, dice Alfano, secondo cui tra alcune settimane “si capirà se questo voto annunciato caso per caso dal presidente Berlusconi si traduce in un sostanziale no o in un sì senza patto e senza amore”. Sui rapporti tra Ncd e Fi, “non abbiamo intenzione e interesse a disperdere le opportunità di questo dialogo che va nel solco di una ricomposizione, sui contenuti, del centrodestra”, dichiara Alfano. Quanto alla Lega, “se Salvini ci vuole portare fuori dall’Europa e dall’Euro, è chiaro che milioni di moderati sceglieranno Renzi e così la Lega sarà ingrassata col voto di protesta, ma il Pd governerà anche la prossima legislatura”.

Quagliariello, a Renzi conviene averci al governo  – “Penso che Renzi abbia i numeri per la maggioranza, anche senza di noi. Ma che non gli convenga affatto, nell’interesse del Paese. Se la maggioranza viene ottenuta da un’accozzaglia di richieste e pretese diverse, si può anche restare in sella, ma poi tutto si riduce a un continuo do ut des. Non si cambia il Paese attraverso una contrattazione continua. Molto meglio provare a dare un assetto stabile al governo”. A dirlo Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd, in un’intervista a QN. Quagliariello torna a chiedere un nuovo patto per governare, “mettendo al centro i contenuti. Siamo entrati nel governo per due ragioni: impedire che l’Italia finisse nel baratro delle elezioni anticipate, e portare a termine quelle riforme che consentano al Paese di uscire dal tunnel. Il primo motivo non esiste più, il secondo diventa ora il principale”. Nel patto ci saranno “sicurezza, infrastrutture e welfare, competenze dei nostri ministri. E poi riequilibrio della tassazione sugli immobili che ha messo in ginocchio il ceto medio”, spiega Quagliariello. Su ius soli e unioni civili “sappiamo di non poter imporre del tutto la nostra visione, ma abbiamo la forza e la dignità per pretendere un compromesso. Se questo verrà fatto all’interno di un’intesa-quadro, andiamo avanti”, altrimenti “il Pd si dovrà rivolgere ad altri. Noi riteniamo di poter offrire un contributo di serietà, garantendo così che la maggioranza sia adeguata alla portata della crisi e del cambiamento necessario. Ma per stare al governo con la schiena dritta bisogna assumersi un rischio di impresa”.

Salvini, Ncd non dovrebbe neanche esistere – “Proporremo una revisione costituzionale per il vincolo di mandato. Se qualcuno cambia partito o programma rispetto a quelli in base a cui è stato eletto, vuol dire che ha tradito gli elettori ed è giusto che torni a casa. Guardi che cosa è successo con Alfano con la sua vocazione attuale a fare il cespuglio di Renzi, Ncd non dovrebbe esistere. Guardi Renzi che fa shopping di senatori. Ma anche molti della Lega che ci hanno voltato la faccia”. Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini in un’intervista a Libero. “La Saltamartini la stimo da tempo. Vedremo se accoglierla o meno. Certo non mi salterà mai in mente di imbarcare personaggi logori, vecchi arnesi della politica che sono al quinto mandato o al settimo cambio di partito. Candiderò solo volti nuovi”, dice Salvini. Parlando delle Regionali, “nel Veneto non ci sarà l’Ncd, come in tutte le regioni dalla Lombardia alla Liguria alla Toscana”, dichiara Salvini. “Ma non sarò io ad accanirmi su chi fa buona politica in Regione, chi parla di autonomia. Però possiamo allearci con loro solo se prendono una posizione radicale nei confronti di Alfano. Se si staccano da Ncd, se si smarcano, bòn, noi ci possiamo anche stare”. Sui rapporti con Forza Italia, “parlerò con Berlusconi a breve. Il problema è che, davvero, non ho capito le sue posizioni su Alfano, sul Patto del Nazareno, su Renzi. Non ho capito la strategia. La cambia spesso”, afferma Salvini. “Però che si decida, sennò ognuno per la sua strada”.ANSA-RADIO PIAZZA POLITICA ITALIANA

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