ABANO TERME (PADOVA) – Donato Sartori, lo scultore ispiratore e vera “anima” del Museo internazionale della Maschera di Abano, ha deciso di farla finita, sabato pomeriggio, sparandosi un colpo di pistola. L’artista si trovava nella sua abitazione nella cittadina termale. Quando il colpo è esploso, i familiari si sono precipitati nella camera dove hanno trovato Sartori oramai agonizzante. Ha scelto di uscire di scena, di togliersi la vita, e non è servita la disperatissima corsa in ambulanza all’ospedale di Padova. Figlio di Amleto, scultore e studioso delle maschere teatrali, legato al Piccolo Teatro di Milano, Donato si è formato proprio nella bottega del padre. Attraverso lui ha conosciuto e lavorato con attori come Dario Fo, che recitava solo con maschere firmate Sartori, e con grandi registi del calibro di Giorgio Strehler. Negli anni ’70 inizia una serie di esposizioni con sculture in ferro, acciaio, nuove forme di fusione in bronzo. Il Museo internazionale della Maschera di Sartori venne inaugurato il 30 dicembre 2004 frutto del lavori sia di Donato  che del padre Amleto, mancato giovane nel 1962. Nel 1979 Donato Sartori aveva fondato, sempre ad Abano, il Centro maschere e strutture gestuali, assieme allo scenografo Paolo Trombetta e all’architetto Paola Piizi, sua compagna di vita, che ha realizzato in Italia e all’estero seminari, mostre e spettacoli.

Antonio Franzese

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