ROMA (Reuters) – Il presidente del Consiglio Mario Monti non scioglie il dubbio che possa prendere parte alle prossime elezioni politiche dopo le dimissioni in arrivo a giorni con l’approvazione della legge di Stabilità.
A Oslo per la consegna del Premio Nobel per la Pace all’Unione europea, Monti assicura che le sue energie al momento sono concentrate sulla fase finale della sua azione di governo.
L’ex commissario Ue cerca anche di sdrammatizzare l’annuncio di sabato sera che ha mandato oggi giù del 2,2% la Borsa [ID:nL5E8NACIS] e su di 30 punti base a 352 lo spread con i titoli di Stato tedeschi.[ID:nL5E8NAD09]
Ma in Italia fioccano le congetture e il segretario del Partito democratico sconsiglia Monti dall’andare a pesare il proprio peso politico nelle elezioni che con tutta probabilità si terranno in febbraio.
“Non sto considerando questa questione in particolare in questa fase. Tutti gli sforzi sono concentrati sul tempo che rimane al governo che sembra essere limitato e che richiede una applicazione intensa di mente ed energie da parte mia e dei miei colleghi ministri”, ha detto Monti in inglese, al termine della visita al primo ministro norvegese Jens Stoltenberg.
La reazione dei mercati alla notizia delle sue dimissioni non deve essere drammatizzata perché anche il prossimo governo sarà “responsabile e orientato all’Europa.”
In fondo, spiega ancora Monti, “nulla è cambiato nel breve periodo con la mia decisione di dimettermi. Il governo si occuperà della ordinaria amministrazione anche dopo lo scioglimento delle Camera e starà in carica fino al nuovo governo. I mercati non devono certo temere un vuoto di decisioni”.
Ma il Professore di economia della Bocconi aggiunge un commento che spiega il dilemma che probabilmente lo sta assillando: anche l’Italia è percorsa da tensioni populiste che rischiano di screditare la politica del rigore e le riforme dei tecnici e minare definitivamente il progetto europeo, progetto a cui l’ex commissario Ue ha dedicato gran parte della sua vita.
“Il rischio di derive populiste in politica economica e politica europea c’è e va tenuto presente anche per evitarlo il più possibile nella imminente campagna elettorale in Italia”, scandisce.
LE INSIDIE DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE
I sostenitori di una discesa in campo del presidente del Consiglio possono leggere in queste parole la determinazione a difendere il progetto europeo anche a costo di affrontare le insidie di una campagna elettorale.
“Se non si impegnerà direttamente, la prossima competizione elettorale sarà di tipo tradizionale, con una destra populista, sempre più vicina ad un modello lepenista e pronta a demolire le riforme fatte, e una sinistra sicuramente molto più responsabile ma sempre condizionata da Sel e Cgil di fatto molto critiche sull’agenda Monti”, ha detto il politologo Sergio Fabbrini a Reuters. [ID:nL5E8NA5GQ]
Monti sa che il suo più grande sostenitore, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, vede molti pericoli e pochi vantaggi a una discesa in campo. Il Quirinale considera Monti una riserva per la Repubblica e la sua nomina a senatore a vita ha tra gli obiettivi quello di sottrarlo a una competizione politica che potrebbe bruciarlo.
Gli stessi messaggi arrivano a Monti dal centrosinistra di Pier Luigi Bersani dato da tutti i sondaggi come prossimo capo del governo.
“Io ho sempre detto che proprio perché Monti deve essere ancora utile a questo Paese, sarebbe meglio che rimanesse fuori dalla contesa”, ha detto Bersani a Piacenza.
“Se Monti facesse il federatore di un gruppo di generali senza truppe, come il centro, diventerebbe un altro generale e a quel punto il suo ruolo politico dopo le elezioni dipenderà dal suo peso politico”, ha detto a Reuters Matteo Orfini, giovane dirigente del Pd.
Inserito da Alberto Del Grosso