La legge è uguale per tutti: anche per Equitalia. Lo ricorda un giudice di Salerno che di fronte alla pretesa di Equitalia di risquotere i soldi oltre i termini fissati per legge, ha condannato l’agenzia  “per aver posto in essere una azione esecutiva senza titolo valido anche alla luce dello Statuto del Contribuente, che espressamente prevede che i rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria siano improntati al principio della collaborazione e della buona fede”.Il pagamento infatti non è stato effettuato non per negligenza del debitore ma per la richiesta tardiva da parte di Equitalia. L’avvocato del debitore in questione ha spegato a ‘Libero’:”Mi sono posto la domanda: se la Corte Costituzionale ha definito come illegittimo e in mala fede – perché contrario al principio di correttezza – il comportamento di un (normale) creditore quando non avendo titolo aggredisce il creditore, perché tale principio non dovrebbe applicarsi anche a Equitalia? Equitalia non solo deve ritenersi equiparata a qualsiasi creditore, ma soprattutto che in virtù di tale status ad essa  si applica l’art 10 dello statuto del contribuente  (legge 27.7.2000 n 212) il quale espressamente prevede che i rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria sono improntati alla buona fede”. 

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