Le imprese impegnate nei lavori di Expo 2015, i cui vertici sono indagati per corruzione e turbativa dasta, verranno commissariate per consentire la prosecuzione dei lavori. Il commissariamento verrà proposto al prefetto da una nuova Unità operativa speciale, con compiti di alta sorveglianza e garanzia delle procedure connesse alla realizzazione delle opere legate allevento milanese. Sarà, dunque, il prefetto a decidere sul commissariamento, su proposta del presidente di questa unità speciale. Che, va chiarito, sarà costituita in seno allAutorità nazionale anticorruzione e per la trasparenza nelle p.a. (Anac). Rispondendo direttamente al Presidente dellAnac, Raffaele Cantone. Per il suo lavoro, la stessa autorità potrà avvalersi di un contingente aggiuntivo di personale, attingendo alla Guardia di Finanza per le eventuali operazioni di polizia giudiziaria. Lo prevede il decreto legge crescita, ieri al vaglio del Consiglio dei ministri. Di più: il governo sopprime lAutorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Primo step la nomina dello stesso Cantone a commissario straordinario dellAutorità, con il compito di stilare il piano di soppressione entro fine anno. In assenza dellAutorità, la neonata Unità speciale per lExpo potrà verificare, in via preventiva che siano legittimi gli atti di affidamento ed esecuzione dei contratti di lavori, servizi e forniture per la realizzazione delle opere e delle attività connesse allesposizione universale. E questo anche per garantire il rispetto dei canoni previsti dal protocollo di legalità, stipulato tra Prefettura ed Expo 2015, e il rispetto delle misure anticorruzione nella p.a. decise con la legge 190/2012.
Il decreto crescita facilita poi le denunce dei dipendente pubblici che segnalano illeciti. Tali denunce, tutelate dallart. 54-bis del dlgs 165/2001, potranno essere fatte direttamente allAnac, oltre che allautorità giudiziaria e alla Corte dei conti. I dipendenti che si espongono vengono tutelati con il blocco dei licenziamenti e un salvacondotto da eventuali sanzioni e forme discriminatorie.

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