Il braccio armato del movimento islamista palestinese Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, ha rifiutato oggi la proposta egiziana di cessate il fuoco, minacciando di «inasprire» ulteriormente il conflitto con Israele. «Se il contenuto di questa proposta è quel che sembra, si tratterebbe di una resa e noi la rigettiamo senza appello», affermano le Brigate in un comunicato. «La nostra battaglia contro il nemico si intensificherà», aggiungono. Sfumano quindi le speranze di un possibile cessate il fuoco. Era stato l’Egitto a lanciare nella serata di lunedì la proposta di una tregua a partire da martedì mattina, con la cessazione delle ostilità aeree, marittime o terrestri e la disponibilità ad accogliere, entro 48 ore dalla tregua, delegazioni di alto livello israeliane e palestinesi per aprire i negoziati. E la Lega araba, già mediatrice in precedenti crisi, aveva chiesto a israeliani e palestinesi di accettare la proposta di tregua egiziana. Il presidente degli Usa, Barack Obama, aveva salutato positivamente la proposta, dichiarando che Israele ha il diritto di difendersi contro attacchi «inaccettabili», parlando però anche delle vittime civili palestinesi come una «tragedia». Secondo i media, il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà martedì mattina presto per discutere i termini di un accordo. Ma potrebbe essere inutile, dopo il netto «no» di Hamas.La notizia è arrivata dopo una giornata in cui il bilancio dei morti a Gaza è salito a oltre 180 vittime (più del 2012) con oltre 1.100 feriti. E mentre su Israele continuano ad arrivare i razzi (allarme anche lunedì su Tel Aviv), Hamas ha rivendicato di aver lanciato verso lo Stato ebraico alcuni droni (aerei senza pilota) di cui uno intercettato ed abbattuto su Ashdod.