Torre del Greco, Erika Sito
Giovedì 1° dicembre 2016, presso la Tendostruttura “Complesso La Salle” nel comune di Torre del Greco, si è tenuta una kermesse in occasione della giornata mondiale del volontariato del 5 dicembre. L’evento è stato creato dall’associazione “Arcobaleno della vita” e dall’associazione “Mani amiche Torre”, per informare i giovani maturandi degli istituti superiori di Torre del Greco sulle attività di aiuto al prossimo e per renderli protagonisti della giornata, cercando di conferire loro una maggiore importanza, autostima, rispetto a quella fino ad oggi attribuitagli. Pina Turco, la madrina della rappresentazione, ha conferito maggiore risalto all’occasione, dando la propria testimonianza di giovane torrese emergente nel mondo del cinema. Come ci riferisce Erika Sito, la festa si è aperta con un ballo a cura della scuola “Dashing Dance 2” di Valentina Salerno: “Il ballo come forma di solidarietà”. Vi sono state, poi, le presentazioni dei lavori di volontariato svolti dagli studenti dell’I.S.I.S. Colombo e del Liceo Classico G. De Bottis di Torre del Greco. Tanti gli argomenti trattati. Tra questi, il volontariato internazionale, cristiano, ospedaliero, la musicoterapia come forma di volontariato. Ci sono stati diversi ospiti illustri che sono intervenuti all’evento dando il proprio appoggio alla causa. Giusto per citarne qualcuno: la scrittrice Carola Flauto (premio Elsa Morante 2006 per la letteratura ragazzi), il consigliere Antonio Trieste, la dottoressa Amarilys Gutièrrez Graffe (console della Repubblica Bolivariana del Venezuela), il dottor Giuseppe Gambardella (console del Benin a Napoli), l’avvocato Gerry Danesi (console Onorario del Nicaragua), il dottor Paolo De Luca (presidente della V Municipalità del Comune di Napoli), gli attori della serie tv Gomorra Antonio Orefice ed Antonio Ciccione, la cantante Federica Raimo, il cantante Pasquale Rea, l’artista di graffiti e murales Raffoart, il cabarettista più piccolo del Sud Italia Domenico Capasso.
Riportiamo di seguito l’intervista ad Imma Pastena (presidente dell’associazione “Arcobaleno della vita” dal 2010, clowndottore presso il Nuovo Policlinico di Napoli, vice presidente dell’associazione “Mani Amiche Torre” da giugno 2016).
“Imma, perchè è nato questo evento?”. “Le due associazioni “Arcobaleno della vita” e “Mani Amiche Torre” hanno voluto creare questo evento per rendere protagonisti i giovani maturandi degli istituti superiori di Torre del Greco. Entrambe sono state mosse dalla convinzione che, in questa provincia di Napoli, i giovani debbano avere maggiore importanza rispetto a quella che viene loro attribuita. Per noi, loro costituiscono la colonna portante del volontariato futuro”.
“Perché è tanto importante il volontariato?”
“Oggi si parla tanto di bullismo, cyberbullismo, dispersione scolastica, femminicidio, e così via… probabilmente perché, spesso, nelle scuole viene meno l’insegnamento dell’Amore nei confronti del prossimo, quindi non si avvia lo studente all’argomento volontariato, una base fondamentale per coltivare una mentalità altruista atta a muovere e smuovere il mondo. Nella vita, attraverso questa attività, si possono raggiungere tantissimi obiettivi positivi per se stessi e per gli altri”.
“Quali sono gli obiettivi di questa giornata?”
“Come ho detto prima, questa giornata è nata per rendere protagonisti i giovani e per conferire loro maggiore autostima, ma non solo. Infatti, il nostro intento è anche quello di far capire alle istituzioni che non tutti i ragazzi scaldano il banco, ma che c’è una maggioranza di questi che, dopo aver studiato, fa volontariato. Tale attività dovrebbe essere istituita nelle scuole come e con le altre materie. Manca spesso, tra i giovani, il senso dell’Amore per la vita, motivo che ha spinto a creare l’evento in questa particolare giornata. Dal Miur Campania dovrebbe partire un monito alle scuole, ai presidi di queste, in modo da poter avviare la consapevolezza che il volontariato è fondamentale. Oggi si parla tanto di programmi di alternanza scuola-lavoro, ma se il giovane non è predisposto all’amore per il prossimo, come si può rapportare ad una società civile, ad un mondo del lavoro fondato da tante persone che dovrebbero cooperare insieme? Bisognerebbe formare i ragazzi prima da un punto di vista umano, insegnando loro i valori basilari, fondamentali dell’Amore e poi da quello culturale. Attraverso questi due percorsi di formazione, è possibile arrivare ad ottenere dei buoni lavoratori”. (Erika Sito).