La REA è lassociazione della legalità e come tale non si permette di giudicare loperato della Magistratura che, grazie a Dio, è uno degli strumenti democratici rimasti in vita in Italia e che, nonostante tutto, continua a garantirci quel che rimane delle libertà costituzionali. Basta pensare alla vittoria ottenuta dalla Magistratura con lannullamento della famigerata Delibera sulla pianificazione LCN. Ci sono, però, alcuni casi giudiziari che vanno segnalati se non altro per mettere in luce alcune norme distorte della legislazione vigente e come sia necessario introdurre il risarcimento del danno a carico del professionista che sbaglia per imperizia (commercialista, avvocato, medico, ingegnere o magistrato che sia). Veniamo al caso specifico. Guido Gheri e Paolo Buono, conduttori della trasmissione Voce al Popolo trasmessa da <?xml:namespace prefix = u1 />Radio Studio 54 di Scandicci (FI), il 26 aprile 2012, vengono indagati per diffamazione e altri presunti reati dal Giudice per le indagini preliminari, Dott. Angelo Antonio Pezzuti, il quale dispone il sequestro preventivo degli impianti utilizzati per la diffusione delle trasmissioni di Radio Studio 54 con sede in Scandicci, via Rialdoli, 54. In sostanza, a nostro parere, dal punto di vista costituzionale è stato violato il diritto di comunicazione, equivalente a quello della stampa, che fa capo alla testata giornalistica e alleditrice Radio Studio 54 Srl la quale ha dovuto sopportare la chiusura della radio per ben sette mesi, cioè fino a quando, il Tribunale di Firenze, con pronunciamento del Giudice Tommaso Picazio, ha rinviato a giudizio Gheri Guido, ma arrampicandosi sugli specchi, ha dovuto disporre il dissequestro degli impianti di Radio Studio 54 riconoscendo implicitamente il ripristino della libertà di comunicazione delleditore. Per analogia con il noto caso Sallusti del Giornale il quale è stato condannato per diffamazione a 14 mesi di reclusione a causa di un articolo pubblicato su Libero quando era direttore, se durante le indagini preliminari, il Giudice avesse disposto la chiusura del quotidiano (equivalente al sequestro degli impianti di una radio) si sarebbe sollevato lintero mondo politico e l’intera pubblica opinione. Riteniamo che, a prescindere dalle motivazioni che possono aver indotto il Magistrato a rinviare a giudizio il conduttore Gheri, con la chiusura forzata di Radio Studio 54, sia stato clamorosamente violato il diritto alle libertà di comunicazione del quale presumibilmente, in caso di dimostrata innocenza di Gheri in sede di dibattimento finale, nessuno sarà mai chiamato a pagare i danni alle cose e alle persone. Alla associata Radio Studio 54 di Scandicci, la REA, nel starle molto vicina per la drammatica vicenda, augura una rapida ripresa dellascolto con i migliori successi di programmazione radiofonica. <?xml:namespace prefix = o ns = “urn:schemas-microsoft-com:office:office” />