Aniello Ambrosio, prima da Avvocato, per amore filiale, poi da Magistrato, per illuminazione e vocazione personale, è stato un servitore dello Stato e della Giustizia, alla ricerca perenne della giusta verità, mai della fama e della gloria personale.

A Lui, alla Sua vita ed alle Sue opere, è dedicato e intitolato il premio nazionale che viene assegnato al vincitore del concorso in Magistratura che abbia riportato la migliore votazione e che risieda nei paesi del circondario del Tribunale di Nola.

Giunto alla seconda edizione (la prima è stata vinta dal Dr. Honorè Dessi di Pomigliano dArco), il riconoscimento, patrocinato dal Comune di Nola, dalla Regione Campania, dalla Provincia di Napoli, dalla Curia Vescovile di Nola e dallOrdine degli Avvocati di Nola, sarà attribuito il 19 ottobre prossimo, alle ore 16.00, nella prestigiosa cornice del Salone delle Armi del Tribunale di Nola, in Piazza Giordano Bruno.

Alla manifestazione parteciperà, oltre al Comitato dOnore, composto dal Dr. Giovanni Fragola Rabuano (Presidente del Tribunale di Nola), dal Dr. Raffaele Numeroso (Presidente aggiunto della Corte di Cassazione), dal Dr. Paolo Mancuso (Procuratore della Repubblica), dallAvv. Francesco Urraro (Presidente dellOrdine degli Avvocati), dallAvv. Felice Casucci (Ordinario di Diritto Comparato UNI.Sannio), dal Prof. Francesco De Simone (Docente Università Parthenope) e dal Dr. Honorè Dessi (vincitore della prima edizione del premio), anche il Presidente del Tribunale di Melfi, Dr. Michele Crispino, dove Ambrosio fu chiamato agli inizi del 900 fu chiamato per dirimere un profondo dissidio scoppiato tra magistratura ed avvocatura.

Brevi cenni biografici del Magistrato Aniello Ambrosio

Nacque a San Giuseppe Vesuviano il 19 maggio 1864 da Pasquale e Ambrosia.
Frequentò il Real Liceo Antonio Genovesi di Napoli.
Il padre, nobile proprietario terriero, aveva deciso per Lui, un futuro di avvocato. Accettò per amore filiale ma, ben presto, decise di partecipare al concorso per magistrato che superò brillantemente.
Fu giudice presso il Tribunale di Benevento, Napoli e Melfi.
Nel 1898 pubblica Dal protesto cambiario secondo la legislazione vigente in Italia.
 Una memoria, ci rende noto che nel 1911 fu inviato al Tribunale di Melfi in qualità di Presidente per un dissidio profondo scoppiato tra magistratura e foro, aggravato da uno sciopero tumultuoso degli avvocato, mentre lintervento della politica locale rendeva più critica e imbarazzante quella situazione. Rimase colà parecchio tempo, aggiungendo una fulgida pagine nella sua cartella personale.
Dal 1913 al 1914 fu Presidente della 7.ma sezione fallimentare del Tribunale di Napoli.
 Successivamente pervenne rapidamente al grado di Consigliere della Corte di Cassazione di Napoli, che per lavvenuta unificazione del supremo collegio nella capitale del Regno, anzi che ivi trasferirsi, non avesse preferito ritirarsi a vita propria.
 Tra i titoli e le onorificenze di cui insignito, ricordiamo: Cavaliere dellOrdine dei Santi Maurizio e Lazzaro nel 1916; Ufficiale dellOrdine della Corona dItalia nel 1922; Commendatore dellOrdine della Corona dItalia, con facoltà di fregiarsi delle insegne per tale equestre grado stabilito.
 Morì nella Sua San Giuseppe Vesuviano nel 1935.

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