Napoli, 24 Settembre 2012 – Nato per proteggere e difendere il corpo di guerrieri e fanti e utilizzato dallesercito romano per gli oltre dodici secoli di conquista imperiale, lo Scudo tra le mani dellartista napoletana Maria Sabetti diventa un ventre materno che, come lantica arma, protegge e conserva la vita. Uno scudo traforato che permette alla luce di filtrare e custodire la nuova vita che sta venendo al mondo. Sono due gli scudi, realizzati in ceramica e interamente a mano con la tecnica Raku di origine giapponese, le opere che espone Maria Sabetti domani al Museo delle Arti Applicate di Nocera Superiore in occasione dellinaugurazione della mostra PANDORA RITROVATA IL MITO RICONQUISTATO a cura di Marco Alfano e Anna Rita Fasano, per un progetto darte internazionale di Livia Moura.
Da domani fino al 21 ottobre sarà possibile, dal martedì alla domenica (dalle 9 alle 20), fare un viaggio nella mitologia riconquistata tra testimonianze e opere dei musei provinciali del salernitano e di 33 donne artiste ceramiste ognuna delle quali esporrà con proprie opere inedite.
Maria Sabetti artista a tutto tondo, in grado di lavorare in terraglia e ferro, di incidere e dipingere, racconta così il significato e la storia delle opere che ha realizzato per la Mostra Pandora Ritrovata: Nella nostra mente leghiamo lo scudo al mondo dei guerrieri e alla violenza della guerra. Ma questo solo in parte è vero. Lo scudo è principalmente unarma protettiva e di difesa. E così, anche per la sua forma circolare, nella mia istallazione è diventato un ventre materno che protegge e salvaguarda la vita che sta crescendo. Il mio scudo è un simbolo di pace perché traforato per permettere alla luce, elemento vitale nella natura, di filtrare e custodire la vita umana.
Maria Sabetti artista e ceramista napoletana.