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Non appena si sono allentate le maglie della mediazione civile e commerciale, immediatamente la Giustizia è andata in crisi.
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La colpa? Il mancato allargamento obbligatorio a tutti i diritti disponibili, anche quelli riguardanti la famiglia. Per questo esprimiamo pieno assenso al disegno di legge a firma del senatore Simone Pillon e altri “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”, in particolare, sulla parte in cui si afferma “che la mediazione familiare deve rapportarsi ai concetti della mediazione civile e commerciale prevista del D. Lgs 28/2010 e s.m.
D’altra parte – afferma il dott. Giovanni Pecoraro, presidente di una dei primi organismi di mediazione civile con oltre 13 .000 mediazioni avviate – tutte le controversie patrimoniali tra coniugi, sono da tempo soggette all’obbligatorietà della mediazione civile. Non si vede, per quale motivo non dovrebbero essere mediate anche quelle, che oggi riguardano diritti indisponibili. Forse non tutti sanno che sono tantissimi i mediatori psicologi, medici, sociologi, pedagogici ovvero altri soggetti professionali in grado di studiare processi dell’educazione e della formazione umana, iscritti nell’elenco dei mediatori curato dal ministero di Giustizia che ben possono assolvere a quanto riportato nel disegno di legge presentato alle Commissioni Giustizia dal Senatore Pillon.
Ufficio stampa ANPAR
A. IANNO DITELO A NOI LA GAZZETTA CAMPANA
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