Da scrittore navigato, il cui sacco di 40 libri scritti sullItaliopoli degli italioti lo sta a dimostrare, mi viene un rigurgito di vomito nel seguire tutto quanto viene detto da scatenate sgualdrine (in senso politico) di ogni schieramento politico. Sgualdrine che si atteggiano a verginelle e si presentano come aspiranti salvatori della patria in stampo elettorale. In Italia dove non cè libertà di stampa e vige la magistratocrazia è facile apparire verginelle sol perché si indossa labito bianco.I nuovi politici non si presentano come preparati a risolvere i problemi, meglio se liberi da pressioni castali, ma si propongono, a chi non li conosce bene, solo per le loro presunti virtù, come verginelle illibate.Ci si atteggia a migliore dellaltro in una Italia dove il migliore cha la rogna.LItalietta è incurante del fatto che Nicola Vendola a Bari sia stato assolto in modo legittimo dallamica della sorella o Luigi De Magistris sia stato assolto a Salerno in modo legale dalla cognata di Michele Santoro, suo sponsor politico.LItalietta non si scandalizza del fatto che sui Tribunali e nella scuole si spenda il nome e leffige di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino da parte di chi, loro colleghi, li hanno traditi in vita, causandone la morte.LItalietta non si sconvolge del fatto che spesso gli incriminati risultano innocenti e ciononostante il 40% dei detenuti è in attesa di giudizio. E per questo gli avvocati in Parlamento, anziché emanar norme, scioperano nei tribunali, annacquando ancor di più la lungaggine dei processi. LItalietta che su giornali e tv foraggiate dallo Stato viene accusata da politici corrotti di essere evasore fiscale, nonostante sia spremuta come un limone senza ricevere niente in cambio.LItalietta, malgrado ciò, riesce ancora a discernere le vergini dalle sgualdrine, sotto linfluenza mediatica-giudiziaria. Fa niente se proprio tutta la stampa ignava tace le ritorsioni per non aver taciuto le nefandezze dei magistrati, che loro sì decidono chi candidare al Parlamento per mantenere e tutelare i loro privilegi. Da ultimo è la perquisizione ricevuta in casa dallinviato de La Repubblica, o quella ricevuta dalla redazione del tg di Telenorba.Il re è nudo: cè qualcuno che lo dice. E la testimonianza di Carlo Vulpio sullintegrità morale di Nicola Vendola, detto Niki. LEditto bulgaro e lEditto di Roma (o di Bari). Il primo è un racconto che dura da anni. Del secondo invece non si deve parlare. I giornalisti della tv e stampa, sia quotidiana, sia periodica, da sempre sono tacciati di faziosità e mediocrità. Si dice che siano prezzolati e manipolati dal potere e che esprimano solo opinioni personali, non raccontando i fatti. La verità è che sono solo codardi.E cosa cè altro da pensare. In una Italia, laddove alcuni magistrati tacitano con violenza le contro voci. LItalia dei gattopardi e dellipocrisia. LItalia dellillegalità e dellutopia. Tutti hanno taciuto “Le mani nel cassetto. (e talvolta anche addosso…). I giornalisti perquisiti raccontano”. Il libro, introdotto dal presidente nazionale dellOrdine Enzo Jacopino, contiene le testimonianze, delicate e a volte ironiche, di ventuno giornalisti italiani, alcuni dei quali noti al grande pubblico, che hanno subito perquisizioni personali o ambientali, in casa o in redazione, nei computer e nelle agende, nei libri e nei dischetti cd o nelle chiavette usb, nella biancheria e nel frigorifero, con il dichiarato scopo di scoprire la fonte confidenziale di una notizia: vera, ma, secondo il magistrato, non divulgabile. Nel 99,9% dei casi le perquisizioni non hanno portato ad alcun rinvenimento significativo.Cosapensare se si è sgualdrina o verginella a secondo dellumore mediatico. Tutti gli ipocriti si facciano avanti nel sentirsi offesi, ma che fiducia nellinformazione possiamo avere se questa è terrorizzata dalle querele sporte dai PM e poi giudicate dai loro colleghi Giudici.Alla luce di quanto detto, è da considerare candidabile dai puritani nostrani il buon pregiudicato Alessandro Sallusti che ha la sol colpa di essere uno dei pochi coraggiosi a dire la verità?Si badi che a ricever querela basta recensire il libro dellOrdine Nazionale dei giornalisti, che racconta gli abusi ricevuti dal giornalista che scrive la verità, proprio per denunciare l’arma intimidatoria delle perquisizioni alla stampa.Che giornalisti sono coloro che, non solo non raccontano la verità, ma tacciono anche tutto ciò che succede a loro?E cosa ci si aspetta da questa informazione dove essa stessa è stata visitata nella loro sede istituzionale dalla polizia giudiziaria che ha voluto delle copie del volume e i dati identificativi di alcune persone, compreso il presidente che dell’Ordine è il rappresentante legale?Allora io ho deciso: al posto di chi si atteggia a verginella io voterei sempre un pregiudicato come Alessandro Sallusti, non invece chi incapace, invidioso e cattivo si mette labito bianco per apparir pulito.<?xml:namespace prefix = o ns = “urn:schemas-microsoft-com:office:office” />
Dr Antonio Giangrande