La Musicoterapia è una disciplina che usa la musica come strumento terapeutico allo scopo di promuovere il benessere dellintera persona, corpo, mente e spirito. La musicoterapia viene impiegata in diverse campi, che spaziano da quello della salute, come prevenzione, riabilitazione e sostegno, a quello del benessere al fine di ottenere un migliore equilibrio e armonia psico-fisica. La musicoterapia tradizionale utilizza un codice alternativo rispetto a quello verbale, per cercare di aprire attraverso il suono, la musica, e il movimento, dei canali di comunicazione nel mondo interno dell’individuo. Gli operatori di musicoterapia cercano cioè di sbloccare questi canali attraverso lespressione strumentale sonora. Vi sono però altri approcci. Uno dei più interessanti è quello che fa riferimento alle teorie psico-acustiche. La musica, infatti, è un linguaggio non meno importante di quello visivo, corporeo o verbale, in grado di esprimere idee, concetti, sentimenti propri di ogni individuo. I suoni sono fenomeni fisici in grado di influenzare tutte le cose con cui vengono a contatto. Suoni di particolari frequenze, possono ad esempio rompere un vetro; mentre, altri, impercettibili all’orecchio umano, possono essere utilizzati per dare ordini ad un cane. Studi recenti sostengono che persino la crescita delle piante può essere influenzata dal tipo di musica che si suona nelle vicinanze. |
E lecito chiedersi dove viene elaborata esattamente la musica nel nostro cervello. Innanzitutto bisogna distinguere la fase delludire i suoni, come fenomeno periferico legato allorecchio e al nervo acustico, e la fase del sentire che si collega soprattutto a funzioni talamiche, dove il suono viene filtrato. Se il talamo consente il passaggio dellinformazione, essa giunge al lobo temporale, in centri che si trovano in prossimità di quelli del linguaggio e qui si verifica finalmente il processo dellascoltare, con un coinvolgimento globale del nostro sistema nervoso e delle funzioni psichiche ad esso connesse. Si dice che il suono musicale viene cioè intellettualizzato. Possiamo supporre che lemisfero destro sia quello che, in un primo momento afferra una struttura approssimativa della musica sulla quale in seguito lemisfero sinistro esegue un’analisi più precisa Dott.ssa Antonietta Lettera |