Roma, Ieri  “C’e’ una parte del Pd che si oppone a prescindere, come avrebbe detto Toto’. Mi aspetto una dura opposizione perfino sul colore delle mie cravatte”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi al Tg5.

 “Questa legge di stabilita’ prevede una serie di misure che sono battaglie storiche del Pd: misure contro la poverta’, lo sblocco degli investimenti per i comuni, gli investimenti sul sociale”, ha detto Renzi a proposito delle lamentele che arrivano dall’interno del partito. Tutte cose, ha affermato ancora, “che il Pd per anni ha chiesto. Ora le stiamo facendo e c’e’ chi passa il tempo a lamentarsi: ce ne faremo una ragione”.

“L’Italia e’ piu’ solida e sta meglio”, ha ribadito il presidente del Consiglio, “ci sono tanti segnali positivi che vanno sottolineato, pero’ manca ancora qualcosa: innanzitutto la riduzione delle tasse”.

Le tasse, ha spiegato, “bisogna pagarle tutti e pagarle tutti. Se finalmente l’Italia butta giu’ le tasse, l’economia torna a crescere e questo Paese torna ad essere leader in Europa”.

Quanto alle unioni civili, il premier ha detto “no ai muri ideologici. Facciamo di tutto perche’ si arrivi ad approvare la legge. Occorre tanto buonsenso e dialogo”.

STABILITA’, VERSO L’OK DI BRUXELLES – L’Italia si avvia a ottenere il via libera di Bruxelles sulla Legge di Stabilita’, anche se per un pronunciamento ufficiale bisognera’ attendere ancora. La Commissione europea ha due settimane di tempo per rispedire al mittente il provvedimento qualora sussistano “gravi violazioni” degli obblighi di politica di bilancio ma, stando alle prime valutazioni, non sarebbe questo il caso dell’Italia. Il giudizio definitivo sulla manovra varata dal governo arrivera’ nella seconda meta’ di novembre (si cerca di produrre tutti i pareri entro il 23 novembre, giorno in cui e’ previsto un Eurogruppo straordinario, proprio sulle leggi di stabilita’ dei Paesi della zona euro) e nel suo esame l’esecutivo Ue terra’ conto delle previsioni economiche d’inverno che saranno presentate il 5 novembre. La Commissione Ue, fa sapere il servizio del portavoce per i piani di bilancio, “ha appena iniziato a valutare il rispetto delle leggi di stabilita’ col Patto, e non saranno rilasciati commenti” ufficiali fino a quando non verra’ espresso un giudizio definitivo. Resta comunque aperta la questione dell’ulteriore margine di flessibilita’ chiesto dall’Italia per l’emergenza migranti che consentirebbe di alzare il deficit di altri 0,2 punti: ben 3 miliardi di risorse da cui dipende l’anticipo del taglio dell’Ires al 2016. “La trattativa con Bruxelles e’ un processo continuo, vale per la Legge di Stabilita’ e per il piano nazionale di bilancio che verra’ valutato a novembre”, ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sottolineando che “questo non vuol dire che le opinioni del governo e dei commissari siano assolutamente identiche”. Padoan ha comunque tenuto a ribadire che “la legge di stabilita’ va nella direzione di abbattere tutte le imposte”, rispondendo ancora una volta alle critiche rivolte dalla Commissione Ue sulla scelta del governo di tagliare le tasse sulla casa. E in merito alla polemica sulla cancellazione della Tasi, nata soprattutto in casa Pd, il ministro ha osservato: “c’e’ una tassa che non nomino che e’ oggetto di dibattito in questi giorni. Dire che stiamo parlando solo di tasse sulla casa e’ francamente…. Lascio a voi cosa mettere nei puntini”.
  Roberto Speranza, esponente della minoranza Dem, in un tweet di risposta al premier, Matteo Renzi, ha precisato: “Sulla legge di Stabilita’ nessuna battaglia ideologica. Solo una richiesta di merito. Chi ha di piu’ paghi di piu’. Chi ha di meno paghi di meno”. E sempre su twitter e’ arrivata anche la strigliata al governo di Stefano Fassina: “Dopo no-Tasi per tutti e contante a 3000 euro, altra misura di ‘sinistra’ nella legge di Stabilita’: +22.000 sale gioco. Rivoluzione berlusconiana in corso”. A sostenere i vantaggi per i meno abbienti dell’abolizione della Tasi e dell’Imu sulla prima casa e’, invece, uno studio della Cgia di Mestre secondo cui, se in termini di “risparmio assoluto ad avvantaggiarsene maggiormente saranno i proprietari di ville, castelli e abitazioni di lusso”, prendendo come parametro l’incidenza del risparmio sul reddito disponibile, come “la correttezza statistica suggerisce”, la situazione “si capovolge” e “sono le famiglie meno abbienti che beneficeranno dei risparmi piu’ importanti”. I dati sulla distribuzione dei proprietari di prima casa sia per fasce di reddito sia per imposta pagata analizzati dalla Cgia mostra come per coloro che presentano un reddito fino a 10.000 euro, l’abolizione delle tasse sulla prima casa garantira’ un risparmio medio di 152 euro che incide per il 3 per cento sul reddito disponibile. Per la fascia di reddito successiva che va da 10.000 a 28.000 euro, invece, il risparmio medio sale fino a 161 euro, ma l’incidenza sul reddito scende all’1 per cento. In buona sostanza al crescere del reddito aumenta il vantaggio fiscale, ma si riduce progressivamente l’incidenza sul reddito. Per coloro che presentano un reddito medio disponibile di 100.000 euro, lo sgravio e’ di 362 euro, ma l’incidenza si abbassa allo 0,58 per cento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *