“Sono un perdente di successo ma domani si cambia. Berlusconi è abituato a fare il regista ma io quando giocavo a pallone da ragazzo giocavo in difesa e non in avanti: fare goal non è il mio mestiere. Quando vado allo stadio sono uomo da curva. Ho delle volgarità da stadio dentro di me. Esiste una differenza tra nord e sud? Certo, ma è il bello della varietà di generi. Sono in Europa proprio per battermi contro l’appiattimento”.

Così Matteo Salvini Ai microfoni di Radio Club 91 nel programma “I Radioattivi” condotto da Ettore Petraroli e Rosario Verde. “Adoro il festival della taranta anche se non capisco il dialetto e ballo fuori tempo. Potrei fare meglio di Renzi e comunque potrei fare il presidente: l’Italia non ha di meglio”. Il segretario della Lega anche eurodeputato da Strasburgo che ha annunciato di essere pronto a sdoganare il partito anche al sud, presenterà sabato 13 dicembre la sua proposta per le imprese: l’aliquota fiscale secca al 15 per cento per tutti. “Una proposta ispirata ad altri paesi europei dove funziona e sconfigge l’evasione fiscale”.

E su Berlusconi “o si va d’accordo o nulla. Ma in questo momento manca la squadra al centro destra, manca il progetto, il programma e non basta il regista e il goleador”. E alla domanda provocatoria se costruirebbe un muro di cinta intorno alla Campania per blindarla risponde che “ad d’occhio penso che si può rilanciare l’edilizia in altra maniera anche perché le normative europee, mi costringerebbero a fare un bando europeo quindi verrebbero a farlo dalla Polonia, neppure servirebbe a dare lavoro.

E’ un momento in cui ci vogliono interventi concreti non istituzionali: non riforma del sistema elettorale bensì riforme del lavoro. La cancellazione della legge Fornero infatti è più sentita al Sud che al Nord”. E provocato sulla definizione di Aldo Grasso che lo ha stimato come un perdente di successo o meglio un perdente di insuccessi,Salvini replica che “il perdente dei successo è un’antinomia interessante. Intanto io voglio giocarmi la partita, intanto sono in campo e non in panchina. Aldo Grasso non mi è particolarmente simpatico. io sono abituato a ridere di me stesso: mi fanno piegare dalle risate di Crozza e Ballantini, meno la Littizzetto perché fa parte di una schiera di una certa sinistra radical chic, snob, con la puzza sotto il naso. Sono un perdente di successo magari domani la trasformiamo. Sto lavorando per uscire dall’Euro, radere al suolo l’Europa e ricostruirla da capo, su questo non so cosa ne pensa Berlusconi non sono per le mediazioni, vanno bene i complimenti ma non sono per gli accordi a metà. Cosa ne pensa Berlusconi per esempio degli studi di settore? Dell’immigrazione clandestina ? Delle moschee? Prima di firmare qualunque carta con chiunque voglio vedere cosa c’è scritto. Se Berlusconi la pensa come me magari cambia idea, se non la pensa come me mi tengo i complimenti e basta”. E alla fine canta Funiculì funaculà tra un “mia bella Madunina”. Ma d’altronde a Strasburgo è sempre più a Nord..   

 

Francesca Cicatelli

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