Mignano Monte Lungo (CE) – Sabato 8 dicembre 2012, con inizio alle ore 10.45, si celebrerà il 69° Anniversario della Battaglia alla presenza del Ministro della Difesa lAmmiraglio Giampaolo Di Paola. Interverranno, inoltre, il Dott. Antonio Verdone, Sindaco del comune, il vice presidente dellAssociazione Nazionale combattenti della Guerra di Liberazione ambasciatore Cortese De Bosis, nonché i Capi di Stato Maggiore delle F.A. e le autorità civili, religiose e militari.
Alla cerimonia saranno presenti i Gonfaloni, decorati di medaglia doro, al valor militare, delle città di: Napoli, Mignano Monte Lungo, Cassino e Bellona, seguiti dai gonfaloni delle città di: Caserta, Frosinone, Roccaromana, S. Nicola la Strada, Conca della Campania, Galluccio, Presenzano, Livorno, Roccadevandro, S.Maria Capua Vetere, S. Pietro Infine, Vairano Patenora, San Vittore del Lazio e, Tora e Piccilli. I gonfaloni rappresenteranno le città di provenienza dei soldati che presero parte ai combattimenti. Interverrà anche il Medagliere dellAssociazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione ed i Labari delle associazioni combattentistiche e darma.
PROGRAMMA DELLA CERIMONIA
ore 11.00: Schieramento dei Reparti;
ore 11.10: Onori al Medagliere dellAssociazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione ed ai Labari delle Associazioni Combattentistiche e dArma;
ore 11.15: Onori ai Gonfaloni decorati al Valor Militare;
ore 11.20: Onori alla Bandiera di Guerra del 17° Reggimento Addestramento Volontari Acqui;
ore 11.25: Schieramento Compagnia donore;
ore 11.30: Onori alla Massima Autorità;
ore 11.35: Onori ai Caduti e deposizione della corona;
ore 11.40: Preghiera per la Patria e benedizione dei tumuli;
ore 11.45: Indirizzo di Saluto del Sindaco di Mignano Monte Lungo;
segue : Commemorazione da parte del Vice Presidente dellAssociazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione;
segue : Intervento del Signor Ministro della Difesa;
ore 12.00: Onori alla Bandiera di Guerra;
ore 12.10: Onori ai Gonfaloni decorati al V.M. e al Medagliere dellAssociazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione;
ore 12.20: Deflusso Battaglione di Formazione.
NOTIZIE DINTERESSE GENERALE
Mignano è situato lungo la via Casilina, a circa 2 Km dallabitato, sulle pendici del Monte Lungo e fu, nei giorni dall8 al 16 dicembre 1943, teatro dei primi combattimenti dei reparti regolari italiani nella Guerra di Liberazione contro i tedeschi.
Il comune di Mignano Monte Lungo è decorato di medaglia doro al valor militare e di medaglia doro a valor civile. Da queste balze i soldati italiani, al fianco degli alleati, iniziarono la riconquista del territorio nazionale inquadrati nel 1° Raggruppamento Motorizzato, prima unità regolare costituita dopo lArmistizio dell8 settembre 1943. La determinazione con la quale i cinquemila giovani del 1° Raggruppamento Motorizzato, al comando del Generale Dapino, vollero combattere in prima linea è testimonianza della volontà, delle nostre Forze Armate, di partecipazione attivamente alle operazioni per affermare lonore e la libertà della Patria.
Una partecipazione che ha contribuito validamente alla rinascita dellorgoglio nazionale e che trova le sue radici e la sua ragion dessere nel desiderio di libertà, di pace, di giustizia e di progresso sociale.
Nel quadro delle operazioni per lo sfondamento della “Winter Line” il 1° Raggruppamento venne inserito nello schieramento della 36a divisione statunitense di fanteria. Concentrato nell’area dell’abitato di Mignano, il raggruppamento ricevette gli ordini per la conquista di Monte Lungo. Il piano elaborato dal comando della 36a divisione “Texas” prevedeva un assalto simultaneo, da sinistra verso destra ai monti Maggiore, a cura del 142° reggimento di fanteria statunitense, a Monte Lungo, a cura del 1° Raggruppamento, a S. Pietro Infine ed al Monte Sammucro a cura del 143° reggimento fanteria statunitense ed a Quota 950, a destra del Sammucro a cura di un battaglione Ranger anchesso statunitense. La sera del 7 dicembre i soldati italiani raggiunsero, in autocolonna, il bivio di Presenzano e, di qui, proseguirono a piedi per le basi di partenza. Il mattino dopo, sul campo di battaglia gravava una densa nebbia e appoggiati da un breve tiro di preparazione, coperti prima dall’oscurità e poi dalla nebbia, fanti e bersaglieri superarono di slancio le prime difese nemiche puntando risolutamente sulla quota principale di Monte Lungo. Nel frattempo però le operazioni per i reggimenti statunitensi non andavano assolutamente bene. L’azione dei fanti della 36a “Texas” erano fortemente contrastate sul Monte Maggiore, a destra del Monte Lungo ed a sinistra di questo, sugli accessi per San Pietro Infine, mentre sia il Monte Sammucro che la quota 950, dopo un iniziale successo, erano state rioccupate da un contrattacco tedesco, facendo mancare al saliente centrale costituito dai nostri, ogni copertura sui fianchi. Tale mancanza di copertura sarà pagata a caro prezzo. Quando la nebbia si sarà sollevata, i bersaglieri del LI battaglione, posti a sinistra del dispositivo d’attacco saranno colti d’infilata dal fuoco tedesco predisposto dai fianchi di Monte Maggiore verso il Monte Lungo. Giunti di slancio in cima al Monte Lungo, percorrendo la via di massima pendenza, bersagliati dal fuoco che colpisce sui fianchi, i fanti del 67° reggimento riescono a colpi bombe a mano ad occupare la quota principale di Monte Lungo. Prima però che riescano a sistemarsi a difesa un contrattacco tedesco ricaccia indietro i nostri che sono
costretti a ripiegare. Il primo attacco a Monte Lungo, dunque, non era riuscito. Nei giorni successivi vennero diramati gli ordini per la reiterazione dell’attacco. L’operazione, nonostante l’organizzazione minuziosa che prevedeva la caduta degli obiettivi da destra verso sinistra, Q. 950, il Sammucro, San Pietro Infine e quindi il Monte Lungo, andò, a causa della resistenza tedesca, esattamente al contrario. L’occupazione di Monte Maggiore e di Monte Lungo, minacciando di tagliare le vie di collegamento del nemico, scardinò definitivamente lo schieramento tedesco che resisteva, senza dare il minimo segno di cedimento, alla pressione alleata nel settore di San Pietro Infine. Alle ore 9,15 del 16 dicembre fanti e bersaglieri italiani, preceduti da 45 minuti di preparazione della nostra artiglieria, ripartirono all’attacco del monte, questa volta con le spalle coperte dal 142° reggimento statunitense che aveva occupato il Monte Maggiore. Il nemico, minacciato di fronte e di fianco, fu costretto al ripiegamento: alle ore 12,30 la vetta era definitivamente in mano italiana. La Bandiera italiana e quella americana sventolarono, per la prima volta unite, sulla cima del monte conquistato, a conclusione di cruenti combattimenti che costarono 79 morti e 89 feriti.
Nel Sacrario sono raccolte le salme di 974 caduti provenienti dai vari cimiteri di guerra, sparsi lungo tutta la penisola.