NAPOLI – Serena Autieri, presenta il prossimo spettacolo nel quale è protagonista, scritto da Vincenzo Incenzo e diretto da Gino Landi, dal 5 al 16 novembre al teatro Diana di Napoli. Nello show molte canzoni partenopee “Voglio riportare al pubblico le radici poetiche e melodiche ottocentesche e i profumi arabi, saraceni e americani che Napoli ha assorbito negli anni”, dice Serena. E’ stato presentato in conferenza stampa presso il Salone Margherita di Napoli, lo spettacolo “La sciantosa – Ho scelto un nome eccentrico”, che vedrà protagonista Serena Autieri al Teatro Diana a partire dal prossimo 5 novembre. L’opera scritta da Vincenzo Incenzo vuole ricordare i fasti del cafè chantant attraverso la grande interpretazione di una delle più versatili e talentuose artiste contemporanee partenopee, reduce da grandi successi televisivi e pronta a tornare in teatro con un lavoro che la leghi fortemente alla sua città d’origine. La presentazione è avvenuta al salone Margherita, storico locale di Napoli, di cui oggi e quasi terminata la ristrutturazione manca solo qualche ritocco; fu inaugurato nel 1890, simbolo della Belle èpoque italiana. Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti: oltre alla protagonista Serena Autieri; in qualità di moderatore la giornalista Francesca Scognamiglio, il produttore Enrico Griselli, l’autore Vincenzo Incenzo e Claudia Mirra per il teatro Diana e infine che si occupa di direzione e pianoforte il maestro Alberto Pizzo. Sull’onda dello straordinario successo delle prime tappe Serena Autieri parte in tour con il suo One Woman Show. “ Ho voluto rileggere in chiave nuova ed attuale il caffe chantat “ racconta Serena Autieri “ con un lavoro di ricerca e rivalutazione nel repertorio dei primi del 900. Questo vuol significare riportare al pubblico quelle radici poetiche ottocentesche e quei profumi arabi, saraceni e americani che Napoli ha ruminato e restituito al mondo. Molto suggestiva ,originale e apprezzata l’idea di fare una presentazione in riferimento al tempo storico dello spettacolo: Serena Autieri è arrivata al Salone Margherita in carrozza, in abiti d’epoca; un costume di colore rosso e bordi neri. Un poco sorpresi turisti e passanti nel vedere Napoli ritornata, per un breve momento, a quella dei primi anni del novecento. Afferma, tra altro, l’autore Vincenzo Incenzo, in una nota di presentazione: “Questo spettacolo in scena vuol dire aprire un baule magico con un immenso tesoro dentro. Vuol dire tuffarsi anima e corpo nell’oceano della tradizione classica e allo stesso tempo abbracciare le radici della modernità. Quelle canzoni di un epoca dove è ambientata la rappresentazione, sono testimoni e sentinelle di un mondo e di un epoca da proteggere, di un tempo e di uno spazio in cui germogliano i principi tutti della cultura dello spettacolo che verrà. Oggetti e proiezioni evocano i momenti. Tutto viene restituito in una lettura contemporanea mentre batte un cuore antico. C’è il vicolo, la scalinatella, ma c’è anche il futurismo, le camice nere, il Ballo Excelsior, l’avvento della radio. Quadri come suggestioni. Serena recita anche tra il pubblico: il muro di Diderot cade e con il muro la sospensione del dubbio esistente tra finzione e realtà; gli spettatori divengono parte attiva e memoria di quello che fu: è passato che guarda al futuro”.
A.R.