Napoli – Si è tenuta, di recente, una Conferenza stampa di presentazione dello spettacolo “Diana & Lady D” nel foyer del Teatro. Hanno partecipato l’attrice protagonista Serena Autieri, l’autore e regista Vincenzo Incenzo, il coreografo Bill Goodson e il produttore Enrico Griselli. Dopo la prima dello spettacolo si è tenuto l’incontro con i giovani studenti universitari presso un aula del Dipartimento di Studi Umanistici. Per tale occasione è da citare il prof. Andrea Mazzucchi, Coordinatore Laurea Magistrale in Filologia modera, e altri docenti di letteratura italiana come Adriana Mauriello, Matteo Palumbo, Pasquale Sabbatino. L’attrice ha raccontato lo spettacolo e un poso di se stessa rispondendo, in un clima di cordialità, alle interessanti domande dei giovani studenti. L’intervista: Come mai un ruolo così complesso? Me l’anno proposto! volevo prendermi una responsabilità grande per interpretare una donna sì importante, piena di cose da dire. Ha vissuto una vita molto breve ma è stata intensa. Uno spettacolo molto impegnativo per me dove sono in scena da sola anche se con sei ballerine ; cambi di scena e scale che devo salire e scendere. Uno spettacolo che mi sta facendo crescere moltissimo come artista e come donna! Difficoltà riscontrate in questo ruolo? Sicuramente entrare nl suo profondo. Sono andata cercare nei miei nodo irrisolti, mi sono affidata ad una psicologa, ho fatto un lavoro dentro di me molto profondo! Solo coso sono riuscita ad entrare nella sua vita; nel suo privato. Quel periodo era molto intenso dal punto di vista giornalistico o se volgiamo di gossip ; i giornali ne erano pieni. Alla sua morta, di Lady D, si parlò di intrigo internazionale! i confronti con Camilla, una icona di bellezza e l’altra il contrario. Trasmissioni televisive tendenti a smontare, pezzo per pezzo, la teoria dell’incidente. Un caso ancora aperto. Ma l’autore Vincenzo Incenzo ha puntato più sull’introspettivo? Non volevamo fare un documentario. Non era quello il nostro intento. Noi facciamo spettacolo e valevamo solo raccontare la vita di questa donna attraverso la musica, la poesia. Anche raccontando momenti intensi, di grande dolore, di interiorità molto forte. Non ci dimentichiamo che stiamo facendo spettacolo; faccio il mio lavoro di attrice e di interpretare questa donna, di portarla in scena con grande sincerità, amore, con grande energia. Un aspetto caratteriale presente in lei? Si ho portato in scena tante cose di Serena; della sua gioventù che dialoga con le sue amiche. Ho tante cose da raccontare; momenti anche miei di quado ero più giovane. L’amicizia è una parte moto importante della mia vita: momenti di interiorità, di fragilità. Momenti di vissuto che mi appartiene. Mi emoziono tutte le sere,( dello spettacolo n.d.r.) nello stesso punto.
