Napoli – Teatro da tutto esaurito, quello delle grandi occasioni per uno spettacolo di grande interesse con un grande personaggio della cultura musicale partenopea.  Consenso di pubblico, accorso numeroso, per lo spettacolo. Sul palcoscenico dell’Augusteo diversi personaggi del mondo dello spettacolo e, in genere, della cultura partenopea: M’Barka Ben Taleb, una nota, cantantedanzatricemusicista attrice tunisina, Barbara Buonaiuto, dell’orchestra italiana di Renzo Arbore, Mauro Gioia, Enzo Gragnaniello, Lucariello, Raiz,  Franco Ricciardi, Uanema Orchetra, Nello Viviani, Cristian Vollaro, Marco Zurzolo, Piero Gallo, Daniele Sepe, Toni Cercola e infine  Fausto Mesolella. Era attesa anche Valentina Stella ma non è stato possibile per motivi contingenti, ma ugualmente c’è stata una sua canzone, preregistrata, con tento di schermo gigante. In platea la presenza di personalità del mondo dello spettacolo e autorità politico- amministrative come il Sindaco di Napoli De Magistris. Il sipario si è aperto con l’introduzione, di un personaggio, di una sorta di banditore, un narratore cantastorie; un ruolo affidato all’interpretazione di Gigi De Luca. L’arrangiamento e coordinamento musicale si deve a Massimo Volpe e il disegno luci ad opera di Cesare Accetta. Pino Mauro, nome d’arte di Giuseppe Mauriello è originario di Villaricca, un noto un cantante attore . La sua carriera si è impresa tra l’interpretazione vocale di brani del repertorio della Canzone classica napoletana e l’interpretazione della sceneggiata;  un genere, come si sa,  di rappresentazione popolare, che alterna il canto insieme alla recitazione e il melologo drammatico.  Un genere nato e sviluppatosi a Napoli  tra gli anni venti e gli anni quaranta del primo Novecento.  Il genere, del tutto caratteristico della realtà artistica partenopea che nasce, allo scopo di unificare il genere musicale classico con il teatro. Le rappresentazioni erano incentrate su una canzone di grande successo, dalla quale la sceneggiata prendeva il titolo e, attorno al tema musicale, veniva costruito un testo teatrale in prosa in tal modo ballo e recitazione si scioglievano in un’unica rappresentazione. Al teatro Augusteo di Napoli vi è stata l’occasione per presentare il nuovo progetto discografico che nasce dalla volontà di tanti artisti napoletani di voler rendere omaggio al maestro Pino Mauro che lo hanno accompagneranno in un concerto, veramente, straordinario duettando con lui. I brani scelti propongono una rivisitazione, in una chiave moderna, di dodici brani del vasto repertorio: alcune canzoni di “cronaca”, alcuni grandi successi come “Ammore Amaro” e “Nun t’aggia perdere” e alcune canzoni d’amore, tra cui “Vasame “ di Enzo Gragnaniello. “Napoli canta… è amore!” è una gande riflessione  su un periodo storico e su una produzione culturale; Parlare, attualmente, di Pino Mauro: un artista, ma anche lo sfogliare di tanti anni di storia e consuetudine: quando i teatri popolari funzionavano dalla mattina con spettacoli, canzoni e avanspettacoli. Infine da citare quello che è la rivalutazione del genere  Sceneggiata. Consenso per la canzone “Nun t’aggia perdere”, presentata nella sua prima parte, in lingua francese da M’Barka Ben Taleb; una lettura nuova della canzone in una versione molto apprezzata quale emblema dell’internazionalità della musica. Lo spettacolo è stato anche occasione per un momento da sceneggiata, per un momento recitativo, collocando un tavolo e delle sedie al centro del palcoscenico tra l’orchestra e relativi strumenti musicali.  Uno spazio è stato dedicato alla declamazione di alcune poesie di Raffaele Viviani. Un impianto scenografico semplice e suggestivo realizzato per la composizione dell’orchestra con  dei raggi luminosi volti a tagliare la scena per determinare la sottolineatura di determinati passaggi musicali. Si legge in un, significativo opuscolo informativo che sìesordisce: “ la velocità dell’informazioni e il moltiplicarsi delle opere artistiche tendono a dilatare all’esterno i confini della produzione culturale contemporanea: il vintage, l’ hi – tec, il retrò, le nuove tendenze, sono stili che convivono  e si intrecciano quotidianamente.”.

Antonio Romano

 

 

 

 

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