Il documento prevede, infatti, l’adesione al P.E.B.A (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), volto a garantire a ciascun individuo il proprio diritto alla mobilità, come sancito dall’articolo 16 della Carta Costituzionale della Repubblica italiana, nonché la possibilità di svolgere una vita il più indipendente e autonoma possibile, attraverso meccanismi di inclusione e integrazione sociale, secondo i principi di eguaglianza e sussidiarietà stabiliti dagli articoli 3 e 118 del testo costituzionale.
Approvate, dunque, all’unanimità dall’assise cittadina le linee di indirizzo per la predisposizione del P.E.B.A., conferendo l’incarico di dare atto al provvedimento all’U.T.C. (Ufficio Tecnico Comunale), nella persona del responsabile del settore urbanistico, Arch. Antonio Ambrosino.
Il P.E.B.A. (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) è uno strumento di gestione urbanistica; esso è un sistema volto a pianificare gli interventi per rendere accessibili
L’abbattimento delle barriere architettoniche non serve soltanto al giusto e sacrosanto scopo di rendere più agevole la vita dei portatori di disabilità e dare ad essi pari dignità, ma si configura, più in generale, come intervento atto a rendere più semplici e sicure le attività di vita quotidiana e mobilità dei cittadini, non giocoforza disabili: pensiamo a anziani, a bambini, donne gravide, genitori con passeggini, tutta gente comune, “normale” per così dire, che, tuttavia, dinanzi ad un marciapiede eccessivamente alto, una fioriera mal posta, accessi, scale, rampe troppo ripide e/o strette possono avere seri disagi e una percezione bassa delle qualità di vita, o perlomeno inferiore ai livelli di accessibilità.
Al fine di rendere il territorio vivibile per tutti, l’amministrazione Sommese ha ritenuto doveroso adottare il P.E.B.A come strumento volto ad abolire, o quantomeno a diminuire, tutte quelle situazioni di impedimento, rischio o ostacolo per la fruizione di edifici e spazi pubblici da parte di persone diversamente abili.
Pertanto, l’ente di piazza XI agosto, dando seguito all’iniziativa svoltasi in luglio della pedalata comoda (un percorso per le strade del paese con gli amministratori in carrozzella per vivere le difficoltà delle persone diversamente abili, n.d.a.), intende mettere in atto procedure per eseguire interventi di attenuazione dei conflitti uomo-ambiente e iniziare una serie di azioni di design urbano volte ad innalzare la qualità dei servizi ed assicurare gli standard minimi a cui deve mirare una città solidale.
“Grazie all’impulso delle associazioni locali e allo stimolo dell’amico Giovanni De Luca, presidente della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Cicciano, e delle altre 92 realtà territoriali (associazioni culturali, sportive, istituti scolastici, università e sindacati etc) – ha dichiarato il sindaco di Saviano, On. Dott. Carmine Sommese – è stato raggiunto un’ importante obiettivo. La problematica delle barriere architettoniche finalmente viene affrontata con una programmazione reale e propositiva. Naturalmente tutto questo non basta; occorre, infatti, cambiare il nostro stile di vita: costruire i nostri quartieri, le nostre città a misura di ogni individuo perché tutti devono poter utilizzare i servizi pubblici e spostarsi senza grossi disagi. Bisogna ricordare che «oggi sono diversamente abile io, domani potrai esserlo tu»”.
“Siamo soddisfatti del fatto che il Comune di Saviano, attraverso la persona del sindaco Dott. Carmine Sommese e dell’amministrazione tutta, ha aderito alla convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ed al PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche). Ma l’opera non finisce qua, infatti la giunta comunale ha anche stanziato un fondo di euro 15 mila su un piano triennale per l’eliminazione delle barriere architettoniche più rilevanti e presenti sul territorio locale. Non una grande cifra, ma sicuramente una grande gioia per noi, vista l’attenzione e la sensibilità dimostrata da questa giunta e in particolare dal sindaco Sommese. E’ il segno di una nuova era, dove gli organi locali sembrano più attenti ai problemi delle persone svantaggiate o meno fortunate” – questo il pensiero di Giovanni De Luca e Francesco Ciccone, rispettivamente consigliere UILDM di Cicciano e Saviano.
A cura di SAVERIO FALCO