Consiglio comunale ha perso ogni contatto con la realtà – denuncia Gianluca Napolitano, capogruppo di Città Viva – ormai è spogliato di ogni potere effettivo, ridotto ad esaminare esclusivamente provvedimenti obbligatori per legge e riconoscimenti di debiti fuori bilancio, il tutto a colpi di sessioni straordinarie, quando pare e piace all’amministrazione. Venerdì 26 ottobre andrà in scena un nuovo tentativo di tenere in vita la maggioranza, quasi un mese dopo la figuraccia del 1 ottobre, quando il Consiglio fu convocato per discutere del conto consuntivo 2011 e del riequilibrio di bilancio 2012, senza disporre del parere dei revisori dei conti obbligatorio per legge. Una gestione approssimativa e sfacciatamente di parte, di cui è responsabile anche il Presidente del Consiglio, Francesco Pizzella, che, senza ascoltare il parere della Conferenza dei capigruppo, modifica l’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio, aggiungendo capi particolarmente delicati come la controversa transazione tra il Comune e l’impresa di pulizie Oscar Brill. Un Presidente che probabilmente confonde il suo incarico di Commissario cittadino dell’Udc con quello di garante super partes di tutti i gruppi consiliari nell’espletamento del suo ruolo istituzionale. 

Una situazione intollerabile: commissioni che funzionano male e producono poco, interrogazioni consiliari che rimangono puntualmente lettera morta, senza uno straccio di risposta ed i question time in aula non vengono tenuti da quattro mesi. 
La commissione speciale sul servizio idrico è stata un completo disastro, non ha prodotto alcun risultato ed inspiegabilmente non viene convocata da luglio. Tutte le proposte avanzate dall’opposizione dormono nel cassetto, dalla richiesta di Consiglio comunale sull’Agenzia di sviluppo alla mozione sulla messa in liquidazione della Gori che attende la seconda convocazione da mesi. 
Non ha senso continuare così, i consiglieri comunali non sono messi in condizione di portare avanti il mandato con serietà ed operare nell’esclusivo interesse della città. Venerdì, per la prima volta – conclude Napolitano – non sarò presente al Consiglio per impegni personali che mi portano a 900 km da Nola, nonostante avessi chiesto a tempo debito di fissare la seduta in qualsiasi altra data. L’auspicio è che si metta fine al disastro amministrativo a cui stiamo assistendo, prima che i danni per la città siano irreparabili”.

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