NOLA – Il miracolo della manna non c’è stato. Nessun segno da parte del Santo. I nolani, come sempre, lo attendevano come segno di protezione di San Felice, patrono della città bruniana. Ed invece, all’apertura del tabernacolo posto nella cripta della Cattedrale, questa mattina, il calice dove di solito il liquido si produce, si è presentato vuoto. Si conferma ormai da qualche anno a questa parte, l’assenza del miracolo nel giorno in cui la tradizione vuole che il Santo martire, primo Vescovo della città, sia stato ucciso per la decapitazione. Il liquido, in caso di fuoriuscita, viene raccolto dal sacerdote e mostrato ai fedeli. In molti casi, è utilizzato per segnare con la croce la fronte di ammalati particolarmente gravi. Ma c’è ancora spazio per la speranza e la fede, poiché il rito, si rinnoverà il prossimo 8 Dicembre. Sebbene la manna non sia mai stata analizzata, molti nolani credono da sempre, che si tratti della testimonianza della presenza del Santo. Secondo la tradizione, si tratterebbe di un umore, la cui provenienza, è da ricondurre al luogo dove presumibilmente sarebbero state sepolte le reliquie di San Felice. Quel pozzo, dove il cadavere sarebbe stato gettato. Una vicenda, quella di San Felice, che da sempre si pone a mezza strada tra storia e leggenda, anche se una recente indagine storico-archeologica, ha dato maggiore consistenza al culto feliciano. In un momento così difficile per la città, un segno di vicinanza del suo primo vescovo, era auspicato da tutti.
di Antonio Franzese