Nola – Teatro Umberto- Secondo appuntamento culturale; in scena “ La banda degli onesti” per la regia di Gaetano Liguori- sul palcoscenico Gianni Ferreri e Veronica Maya
Nola – “La banda degli onesti” è noto che un film del 1956 diretto da Camillo Mastrocinque. I celebri interpreti di allora erano Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia. Scritta e sceneggiata da Age & Scarpelli, il film consacrò il sodalizio artistico dei due grandi protagonisti. Ora è proposta un’interessante versione teatrale. Grande consenso di pubblico; una comicità unica e caratteristica. Una divertentissima versione teatrale di un eccezionale capolavoro di comicità. Due improbabili falsari, e non tre come nella versione cinematografica, alle prese con lo spaccio di una serie di biglietti da diecimila. La cosa straordinaria è che prima che divenisse film, il soggetto di Age e Scarpelli era nato per essere rappresentato come commedia teatrale. Mario Scarpetta riprese la sceneggiatura del film di Age e Scarpelli e la mise in scena. La commedia è stata riportata al Teatro Umberto; “La banda degli onesti”; un testo carico di umorismo e comicità. Un gioco di battute e delle improbabili situazioni il tutto ben descritto dagli attori come Gianni Ferreri e Davide Ferri e Veronica Maya, Antoni Fiorillo ed altri. In scena la condizione economica di due famiglie; pochi mezzi economici per entrambe anche se, nella prima famiglia c’è il figlio che è un militare della Guardia di Finanza; nell’altra si va avanti come si può con un lavoro in tipografia. In breve si mette su un attività di stampa di danaro; l’occasione tentatrice fu una valigetta sottratta indebitamente e lasciata in un certo senso in eredità da un impiegato statale del settore, pentito, qualche istante prima della sua dipartita, con tutto il materiale a disposizione tipo carta inchiostro e quant’altro per fabbricazione di denaro. Un metodo non di ceto lecito e non di certo all’altezza della situazione; le conseguenze non tarderanno ad essere avvertite. Si risolverà per il meglio o quasi; si andrà avanti come sempre, in modo onesto; paradossalmente per il protagonista ci rimette anche il suo stipendio di soldi veri distrutti insieme a quelli falsi. Al centro della scena si nota delle geniali scenografie dotate di un meccanismo girevole che consente di accedere ad immaginari spazi aperti; in tal modo si passa letteralmente da un cortile all’interno di un appartamento o della tipografia; le porte diventano in breve sia usci esterni che interni allo stesso tempo e a seconda dell’occasione. Rispetto al film non manca la storia d’amore tra i figli dei due protagonisti; non c’è la figura di Cardamone che nel film era interpretato dall’attore Giacomo Furia; tal condizione nulla toglie al classico racconto scenico.
Antonio Romano per la Gazzetta Campana
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