Al via la sperimentazione per Napo, la moneta complementare di Napoli, il buono sconto al portatore destinato ai cittadini e ai turisti che spendono negli esercizi commerciali della città.
L’occasione sarà Vomero Notte, la Notte Bianca del Vomero, che si svolgerà domani tra l’entusiasmo di alcuni e le grandi proteste di altri per vie del lungo blocco alla circolazione imposto anche ai residenti a partire dalle 17.
Il Comune di Napoli, si legge in una nota, distribuirà ad ogni cittadino un pacchetto di Napo che potrà essere speso presso gli esercizi commerciali che tra piazza Vanvitelli, via Scarlatti e via Bernini hanno aderito a questa prima sperimentazione. I negozi che partecipano all’iniziativa esporranno il cartello «Accettiamo il Napo» e gradiranno la moneta a partire dalle ore 21.
«Nel corso di Vomero Notte sarà disponibile soltanto il Napo da 1, in serie speciale non numerata – spiega il comunicato – che darà diritto a uno sconto sul prezzo in euro pari al 10%, come minimo. Per esempio: spesa di 10 euro paghi 9 euro e 1 Napo; spesa di 30 euro paghi 27 euro e 3 Napo. Lo sconto del 10% è minimo e fisso su tutti i prodotti in vendita nell’esercizio che aderisce al circuito. Lo sconto può essere elevato, a discrezione del commerciante, su singoli prodotti, comunicandolo con una apposita cartellonistica».
Come si arrotonda? Anche in questo caso la nota del Comune spiega che «Ogni 10 euro di spesa si può utilizzare un Napo. Quindi una spesa di 8 euro non dà diritto a sconti, una spesa di 16 euro dà diritto a uno sconto di un solo euro (15 euro e 1 Napo), ma se la spesa da 16 euro sale a 20 euro la somma da spendere diventa 18 euro e 2 Napo. Il commerciante deve fatturare solo l’incasso in euro. L’incasso in Napo è esente da scontrini e imposte, perchè il Napo legalmente non è una moneta bensì un buono sconto. Non è possibile vendere merce in cambio dei soli Napo, nè cambiare i Napo in euro. Il Napo premia i turisti che arrivano a Napoli e i napoletani che hanno comportamenti corretti; rappresenta un buono fedeltà nei confronti di chi fa acquisti in città, trasferendo la spesa dalla grande distribuzione extraurbana al tessuto commerciale e artigianale di vicinato; permette ai commercianti di avere una carta fedeltà a costo zero, utilizzabile anche per fidelizzare chi arriva a Napoli dalla provincia e non possiede i Napo; premia i consumatori che spendono nel proprio quartiere e i commercianti che raccolgono più buoni, perchè il Comune concentrerà in tali aree le azioni di arredo ur