Prima di parlare della storia della parrocchia di Casamarciano, bisogna fare la differenza tra chiesa e parrocchia.
Una chiesa in architettura è un edificio specificamente dedicato al culto religioso cristiano. Nel Cattolicesimo, a differenza delle sinagoghe dell’Ebraismo (con l’eccezione del Tempio di Gerusalemme), l’edificio di culto è anche sede della divinità, così come avveniva nella religione greco-romana. Questo perché per il cattolicesimo, anche se spiritualmente Dio è ritenuto onnipresente, la Chiesa contiene al suo interno la reale presenza del corpo e del sangue di Cristo, cioè sotto le specie eucaristiche. Il termine ecclesia originariamente indicava la comunità di persone convocata da Dio. Con il tempo il termine derivato “chiesa” ha portato a significare anche il luogo dove avviene l’incontro della comunità; infine ha acquisito questo significato praticamente in senso fisico.
La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell’ambito di una Chiesa particolare, e la cui cura pastorale è affidata, sotto l’autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore. Spetta unicamente al Vescovo diocesano erigere, sopprimere o modificare le parrocchie. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalità giuridica per il diritto stesso.
L’attuale parrocchia di Casamarciano è dedicata al Santo Patrono Clemente I papa e martire. La prima pietra fu posta agli inizi del 1600 sotto la guida del Vescovo di Nola Fabrizio Gallo e del parroco Sac. Nicola Giordano grazie al contributo economico del patrizio nolano Pompeo Fellecchia, e il 6 giugno 1718 fu consacrata con il titolo “Chiesa del SS.mo Crocifisso”. A tal proposito è importante fare una distinzione tra parrocchia “ San Clemente” e chiesa del “ SS. Crocifisso”, tenendo in considerazione che tra i documenti ritrovati non risulta alcuna data precisa circa la nascita della parrocchia di Casamarciano. In effetti sino ad allora vi era una sola chiesa dedicata al Santo Patrono situata sulla collina omonima, oggi diruta. Solo successivamente a lavori ultimati, il parroco decise di trasferire il titolo di parrocchia “ San Clemente” alla chiesa del SS.mo Crocifisso data la forte devozione dei casamarcianesi al Santo tanto da sceglierlo come patrono; inoltre cosi facendo, si rese più accessibile la partecipazione dei fedeli alle varie funzioni religiose. Nell’anno 1922 Mons. Antonio Graziano chiese ed ottenne alla Sacra Congregazione dei riti l’autorizzazione a cambiare il titolo di chiesa del SS.mo Crocifisso in chiesa di San Clemente I .
Poiché pochi sono i documenti che danno notizie certe sulla storia della parrocchia, tra questi le visite pastorali, è possibile parlare con maggior sicurezza solo della struttura della chiesa e ripercorrere le modifiche che essa ha subito nel corso del tempo. La struttura originale della chiesa era la seguente:
– Altare maggiore
– Cinque altarini laterali
– Cappella dedicata a Maria Addolorata e Gesù Morto.
Partendo dall’ingresso principale , la chiesa era cosi strutturata:
Primo altarino a destra: tela raffigurante in alto l’Immacolata Vergine in basso San Felice v. e m. e San Lazzaro. Nell’anno 2011, in seguito a lavori di ristrutturazione, la tela è stata spostata al lato destro dell’altare maggiore e sostituita con la statua del Beato Giovanni Paolo II.
Secondo altarino a destra: tela raffigurante in alto la Beata Vergine con Gesù bambino e in basso S. Giuseppe e S. Antonio da Padova.
Terzo altarino a destra: venne costruito tra la fine del ‘700 e gli inizio dell’800 chiudendo definitivamente la cappella dedicata a Maria Addolorata e Gesù morto. L’altarino fu dedicato a Maria Addolorata e a Gesù morto, posizionandovi statue di fine ‘700; ai suoi piedi la serva di Dio Colomba trascorreva molte ore in preghiera.
Primo altarino a sinistra: tela raffigurante la Vergine SS.ma, in basso San Clemente I e Santa Lucia; venne spostata successivamente in sacrestia per far posto alla statua di Maria SS.ma delle grazie. La tela è scomparsa nel corso degli anni.
Secondo altarino a sinistra: tela raffigurante la madonna del Carmine in alto, San Raffaele Arcangelo e Sant’Andrea apostolo in basso; venne poi spostata in sacrestia per far posto alle statue di San Francesco Saverio e Santa Fara, scomparse successivamente insieme alla tela. In seguito l’altarino venne dedicato a San Raffaele arcangelo e San Tobia, statue posizionate in precedenza all’interno di una teca di vetro all’ingresso destro della chiesa. Nell’anno 1999, con la beatificazione di P. Pio da Pietrelcina, l’altare fu a lui dedicato e le statue dei santi sopra indicati furono spostate al lato sinistro.RADIO PIAZZA EVENTI IN CAMPANIA