Nello Donnarumma, primo cittadino palmese, è sotto assedio per un’ ordinanza sindacale, considerata razzista e anti-immigrati in cui si impone la lingua, usi e costumi italiani per chi vuole aprire un attività commerciale nella città del carnevale. Comune occupato da oltre 3000 bengalesi su 15000 residenti. Un fenomeno che avrebbe indotto il sindaco di centrodestra ad assumere questa iniziativa contestata dalle opposizioni, in cui la Città si è divisa tra favorevoli e contrari. Una notizia che ha avuto un eco oltre che regionale, la quale è stata discussa da vari talk. Donnarumma ha seguito un po’ le orme del suo predecessore Vincenzo Carboni, che pubblicò su manifesti murali inviti al rispetto della norme; avvertimenti rivolti solo a persone di etnia diversa. Sembra che il fenomeno bengalesi a Palma Campania sia non tollerato dai residenti, nonostante questi cittadini asiatici siano ben radicati a Palma, ovviamente con usi a costumi propri. Si teme che questi cittadino sottraggano lavoro agli italiani, ma è solo il solito pregiudizio che arriva da certi schieramenti politici e una parte della popolazione, non tutta per fortuna. Il vademecum è molto discutibile ma non anticostituzionale.
Nicola Valeri
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