Primarie riuscite con soddisfazione del segretario Pd, Pierluigi Bersani. Dai primi risultati delle primarie parlamentari successo di giovani e donne. Ne sono felice, ha commentato su Twitter il leader Pd. Occorrerà, comunque, attendere l’ufficializzazione dei dati (prevista per il 2 gennaio) ma dai primi risultati si evidenzia un ridimensionamento della presenza dei parlamentari uscenti (se confermati, risulterebbero all’ultimo posto nelle preferenze) e la predilezione per candidati legati al territorio anche se più o meno sconosciuti a livello nazionale. I gruppi parlamentari risulterebbero perciò massicciamente rinnovati rispetto a quelli uscenti. Risulterebbero inoltre fortemente penalizzate le componenti del Pd provenienti dai Popolari e dalla Margherita, a fronte del rafforzamento di una area che si riconosce direttamente nel segretario nazionale.
Ma vediamo in particolare le situazioni più significative. Pippo Civati, consigliere regionale, 37 anni, primo in Lombardia. Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, deputato uscente, primo in Piemonte. In cima alle preferenze anche Anna Finocchiaro, capogruppo uscente al Senato, a Taranto e Rosy Bindi in Calabria. Nel Lazio sarebbe primo Stefano Fassina, responsabile del dipartimento economico. A Milano, il candidato più votato è Barbara Pollastrini, deputato uscente. Nonostante i risultati ufficiali delle primarie del Pd saranno resi pubblici il 2 gennaio, trapelano le prime notizie sul voto del 29 e 30 dicembre nel quale – secondo i dati diffusi dal partito – avrebbero partecipato oltre 1 milione di persone, più o meno un terzo di quelle che avevano votato lo scorso novembre per la scelta del candidato a premier del centrosinistra. Bisognerà dunque attendere l’ufficializzazione dei dati ma le primarie, secondo le indiscrezioni, avrebbero indicato una generalizzata sfiducia verso i parlamentari uscenti (quando sono confermati, risulterebbero all’ultimo posto nelle preferenze) e la predilezione per candidati legati al territorio anche se più o meno sconosciuti a livello nazionale.
Nel Lazio, dove primeggia Fassina, gli altri candidati dovrebbero essere Umberto Marroni, Marco Miccoli, Matteo Orfini, Micaela Campana, Ileana Argentin e Monica Cirinnà. In Puglia, secondo un primo spoglio, primeggerebbe il deputato uscente Francesco Boccia.
Giorgio Gori, ex dirigente Mediaset, spin doctor di Matteo Renzi, il sindaco di Firenze che ha sfidato Bersani per la leadership del centrosinistra, non ce l’ha fatta a Bergamo. Prima di lui, Elena Carnevali, capogruppo del Pd in comune, e il deputato uscente Giovanni Sanga. Ma Gori potrebbe essere recuperato nella quota dei parlamentari su cui deciderà il segretario o in un incarico (sottosegretario alle telecomunicazioni?) in un eventuale governo di centrosinistra. Renzi dichiara intanto di essere a disposizione di Bersani per la campagna elettorale.
In Lombardia, dietro Civati, arriva un altro segnale significativo di rinnovamento. Sono i 30-40enni a vincere le primarie: Veronica Tentori, 27 anni, a Lecco; Alan Ferrari a Pavia e Chiara Braga a Como (under 40). Dietro Pollastrini a Milano, arriva un’altra donna: Lia Quartapelle.
In Piemonte, dietro Damiano, si classificano Paola Bragantini e Francesca Bonomo (28 anni). Penalizzati i deputati uscenti, si salverebbero solo Stefano Esposito e Anna Rossomando.
Tra le sorprese, i tanti voti ottenuti da Francesca Bonomo, 28 anni, consigliera comunale di Barbania, animatrice parrocchiale. In Emilia Romagna sono in testa il renziano Matteo Richetti e la ventottenne Giuditta Pini, segretaria regionale dei giovani del Pd giovani democratici vince a sorpresa. In provincia di Bologna si affermano Andrea De Maria, Claudio Broglia, Sergio Lo Giudice, Paolo Bolognesi. Tra le donne, si segnalano i risultati positivi di Marilena Fabbri, Rita Ghedini, Donata Lenzi e Sandra Zampa. In Emilia, sembra non abbiano superato le primarie due parlamentari uscenti: Salvatore Vassallo e Paolo Nerozzi.
In Liguria, primi in classifica sono Lorenzo Basso, segretario regionale, e Mario Tullo, deputato uscente. La prima delle donne è Roberta Pinotti, senatrice uscente. A Imperia vince Donatella Albano, ex consigliere comunale a Bordighera, che è stata la prima a denunciare le infiltrazioni della mafia nel suo comune.
In Campania, passano la prova del voto Antonio Amato (consigliere regionale), Enzo Cuomo (ex sindaco di portici), Fulvio Bonavitacola (deputato uscente), Salvatore Piccolo (deputato uscente). Prime tra le donne, Valeria Valente, Assunta Tartaglione, Angelica Saggese. Conferma per Pina Picierno, deputato uscente, a Caserta.
Tra le donne più votate, Stefania Pezzopane, ex presidente della provincia dell’Aquila. Mentre in Umbria, dovrebbero aver ottenuto un posto in lista Gianpiero Bocci, Gianluca Rossi, Giampiero Giulietti, Anna Ascani, il deputato orvietano Carlo Emanuele Trappolino e Nicoletta Valli.
Alle primarie di Sel caso significativo nelle Marche. Una studentessa unversitaria di Urbino, Lara Ricciatti, ha raccolto il maggior numero di preferenze (811). Dietro il coordinatore regionale del partito Edoardo Mentrasti (707 preferenze) e l’imprenditore fermano Roberto Vallasciani (703 preferenze). Distaccata, al quarto posto, con 500 voti, un’altra donna, Alejandra Arena, avvocato e coordinatrice provinciale di Ancona del partito. I votanti sono stati in tutto 3.138.

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