Cinque candidati premier, alle prese con una inedita campagna elettorale in pieno inverno, per contendersi la vittoria alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013. L’Italia è chiamata ad eleggere il nuovo Parlamento, con uno scenario politico molto diverso da quello del 2008. A sfidare il Pdl di Silvio Berlusconi e il Pd di Pier Luigi Bersani c’è infatti questa volta Mario Monti, già premier per un anno, alla guida di una coalizione di moderati. E non intendono stare a guardare neanche gli ‘outsider’: il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e la coalizione della sinistra, guidata da Antonio Ingroia.‘SCELTA CIVICA’ CON MONTI – Una lista ‘Con Monti per l’Italia’ al Senato e tre liste alla Camera: una senza parlamentari e due per l’Udc di Pier Ferdinando Casini e Fli di Gianfranco Fini. Nasce così il ‘partito’ di Mario Monti, anche se lo stesso interessato tiene a precisare che di partito non si tratta. Dopo aver accettato di guidare i centristi alle politiche 2013, il Professore svela che il suo nome comparirà nel simbolo delle liste: “Con Monti per l’Italia” (con l’aggiunta alla Camera, dove Udc e Fli avranno liste separate, della scritta ‘Scelta civica’). L’obiettivo è quello di ottenere un Monti bis con il quale proseguire il ‘progetto’ avviato nel 2011 che – spiega il premier uscente – in un anno non può far vedere i suoi effetti positivi. ‘L’ITALIA GIUSTA’ DI BERSANI – Dopo aver vinto le primarie per la candidatura alla premiership contro Matteo Renzi, Pier Luigi Bersani lancia il suo slogan per la campagna elettorale: ‘L’Italia giusta’. Intanto guida la carica delle primarie per la scelta dei candidati al Parlamento, il 29 e 30 dicembre, mentre si riserva la scelta del 10% dei candidati, più i 47 capilista. Il Partito democratico è in base ai sondaggi il primo partito, alla vigilia delle elezioni. Nella coalizione di centrosinistra ci sarà inoltre Sinistra e libertà, di Nichi Vendola, il Psi di Riccardo Nencini e ‘Centro democratico’, nuova componente con Bruno Tabacci e Massimo Donadi.

IL RITORNO DI SILVIO BERLUSCONI – Dopo aver in un primo momento annunciato l’addio alla candidatura alla premiership e aperto alle primarie dentro il Popolo della libertà, Silvio Berlusconi cambia idea e deciso di candidarsi di nuovo in prima persona alla presidenza del Consiglio, alla guida del centrodestra. Sfumata anche l’ipotesi di un rassemblement dei moderati con alla guida Monti, il Cavaliere lancia una campagna elettorale senza esclusione di colpi nei confronti del Professore. Ma in cima ai pensieri di Berlusconi resta la Lega Nord e l’obiettivo di arrivare ad un accordo verso il quale il partito di Roberto Maroni sembra restio.GRILLO SFIDA I PARTITI – “Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere”. Da mesi Beppe Grillo lo ripete dalle pagine del suo blog, pronto a sbarcare alla Camera e al Senato con il suo Movimento 5 Stelle, accreditato nei sondaggi di percentuali a due cifre. I candidati sono stati scelti, non senza polemiche, con le ‘parlamentarie’. Il comico, come promesso, non è candidato. Ma è pronto a un lungo tour per l’Italia per lanciare le sue invettive contro i partiti e promuovere i candidati 5 Stelle. All’alleanza che gli proponevano Di Pietro e Ingroia, Grillo chiude la porta. Il M5S corre da solo.LA SINISTRA CON INGROIA – Antonio Ingroia appende la toga al chiodo e si candida a Palazzo Chigi contro Monti, Bersani e Berlusconi contemporaneamente, sotto il segno della ”rivoluzione civile”. Il magistrato palermitano abbandona l’incarico Onu in Guatemala e torna per guidare una coalizione in cui compaiono l’Idv di Antonio Di Pietro, il Prc di Paolo Ferrero, il Pdci di Oliviero Diliberto, i Verdi di Angelo Bonelli. Grazie a Ingroia, sono tutti saliti su un tram che si chiama desiderio: tornare o restare in Parlamento sotto il segno di una coalizione di sinistra che mira a superare lo sbarramento del 4% alla Camera per ottenere una rappresentanza nelle istituzioni. Al Senato il successo e’ affare più complicato.

 

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