Roma – Presi a calci e pugni in un vagone della metro solo per aver invitato i loro aggressori a spegnere la sigaretta. E’ la drammatica sorte toccata a una donna e al figlio di 37 anni nel pomeriggio di ieri su un convoglio della linea B: l’uomo e’ stato ricoverato con prognosi riservata per trauma cranico, fratture alla scatola cranica ed emorragia cerebrale mentre la madre ha riportato varie contusioni con 8 giorni di prognosi. Identificati e arrestati dalla polizia i due responsabili delle violenze: L.R. e A.S., 24 e 26 anni, originari di Caserta, entrambi con precedenti. Sono accusati di tentato omicidio.

La segnalazione di quanto accaduto e’ arrivata alla sala operativa ma quando gli agenti del commissariato San Lorenzo, Porta Pia e del reparto volanti sono giunti a piazza Bologna, gli autori del pestaggio si erano gia’ allontanati. Grazie alle descrizioni fornite, i due pero’ sono stati prontamente rintracciati e poi riconosciuti senza ombra di dubbio dalle vittime.
All’atto del controllo A.S. si e’ dimostrato aggressivo e reticente: ha rifiutato di fornire le proprie generalita’ e poi ha cercato di divincolarsi facendo resistenza al poliziotto, prima di colpire l’auto di servizio. Per questo e’ stato anche denunciato. Come raccontato dalla donna, a innescare il diverbio e le botte e’ stato il “qui non si fuma” pronunciato dal figlio nei confronti di L.R. e A.S.. (AGI) PER RADIO PIAZZA NEWS

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