Oro (1984)
All’inizio degli Anni Ottanta il quasi trentenne Pino Mango decide di lasciar perdere con la musica. Vuole tornare a Lagonegro e pensa di riprendere a studiare sociologia. Se ne va da Milano, e sulla strada di casa, quasi letteralmente, riceve la telefonata che gli cambia la vita. Mara Maionchi, che lavora in Fonit Cetra, ha ascoltato un provino scritto con il fratello Armando («Mama Woodoo») e ci crede: coinvolge Mogol, che riscrive il testo, trova un titolo («Oro») e trasforma quel provino nel suo primo vero successo. «Per averti pagherei un milione anche più, anche l’ultima Marlboro darei…».
2. Lei verrà (1986)
Pino Mango firma con Alberto Salerno un successo da 150 mila copie che fissa alcune caratteristiche destinate a diventare sue tipiche: i toni alti che salgono su fino al falsetto, le ritmiche elettroniche su tempi lenti, passaggi armonici inusuali. Un classico degli Anni Ottanta italiani.
3. Bella d’estate (1987)
Come da titolo, la canzone dell’estate di quell’anno, firmata da Mango (musica) e Lucio Dalla (testo), scritta – parola di Dalla – in cinque minuti in studio e subito registrata. Esiste un video in cui la cantano insieme dal vivo ed è divertente vedere, forse per la prima e unica volta, Dalla in difficoltà nel raggiungere le note alte.
4. Nella mia città (1990)
Arrivano i Novanta e la canzone pop di Mango svolta verso i colori mediterranei. La città di cui si parla è quella di Mogol, che scrive il testo, ma le sonorità sono tutte di Mango, che al solito tempo rilassato e alle sonorità rarefatte aggiunge percussioni vere e non più elettroniche e un cantato meno virtuosistico e più maturo.
5. Mediterraneo (1992)
Ancora Mogol e ancora il Mediterraneo, che questa volta è al centro del suono e di un testo che oggi dà i brividi: «Quella lunga scia della gente in silenzio per via, che prega piano sotto il sole. Mediterraneo da soffrire, sotto il sole Mediterraneo per morire».APPUNTAMENTO A BREVE CON RADIO PIAZZA