Nel Tribunale di Napoli Nord, il più giovane d’Italia, tra il primo gennaio e il 6 dicembre 2022 sono stati aperti 1.718 procedimenti per reati connessi al “codice rosso” ma 1.287 sono stati archiviati in fase di indagine, ovvero il 75%, la percentuale più alta della Campania.

E’ diffusa e odiosa questa tipologia di reati (maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali, stalking e revenge porn) eppure, a vedere l’esito dei tanti episodi che finiscono davanti all’autorità giudiziaria, è altissimo il numero di fascicoli nei sette tribunali campani chiusi senza un colpevole.

Numeri più bassi, ma comunque significativi, anche nel secondo tribunale del casertano, quello di Santa Maria Capua Vetere, dove nel 2021, su 583 denunce, le archiviazioni sono state 347 (60%), mentre nel 2022 su 820 denunce sono state 575 (70%). Per quanto riguarda i giudizi ordinari, nel 2021 sono state tre le assoluzioni e due le condanne, nel 2022 venti assoluzioni e nove condanne. Al Tribunale di Napoli, dai dati del solo 2022, si evince che le denunce presentate sono 50 con 24 rinvii a giudizio e 26 archiviazioni. A Salerno, secondo tribunale della Campania, dall’introduzione del 2019 del codice rosso ad oggi, su 1438 denunce, le archiviazioni sono 892, ovvero il 62%. Spicca, su tutti, il dato che riguarda i maltrattamenti in famiglia, con 1133 denunce che hanno portato a 739 archiviazioni; 52 poi le condanne con 12 assoluzioni. In linea con il salernitano ci sono poi i tribunali di Benevento e Avellino, con un bacino complessivo di popolazione di quasi 800mila abitanti: dal 2019 ad oggi, su 500 denunce di codice rosso nel tribunale di Avellino, le archiviazioni sono state 356 (71%), con il preoccupante dato dell’esiguità delle denunce presentate. A Benevento invece, su 1137 denunce, le archiviazioni sono state invece 713 (63%). A Torre Annunziata, tribunale istituito nel 1994, i dati sono relativi al solo 2022 e dicono che su 398 denunce esaminate, le archiviazioni sono state 264 (66%), 45 le assoluzioni e 47 le condanne nel giudizio ordinario..

Cdm stanzia altri 54,2 milioni per post alluvione di Ischia

Campania.

Il Consiglio dei ministri ha stanziato altri 54,2 milioni di euro per la realizzazione degli interventi necessari dopo l’alluvione che ha colpito l’isola di Ischia a novembre. Lo si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.

 (ANSA)

Figlia segregata in casa, genitori condannati

Campania.

Sono stati condannati a 14 e 12 anni di reclusione i genitori di una ragazza ventunenne tenuta segregata in casa per anni ad Aiello del Sabato, in provincia di Avellino.

 (ANSA)

Esce dal coma, mangia e si strozza, figli presentano denuncia

Campania.

Esce dal coma ma qualche ora dopo ci torna, e poi ci muore, a causa di un boccone andatole di traverso: vogliono che sia fatta piena luce sull’accaduto i figli di una paziente 78enne, deceduta il 25 gennaio scorso in una struttura ospedaliera di Napoli.

 (ANSA)

Bruciò vivo rivale, chiesto processo per omicidio e sevizie

Campania.

Si saprà il 23 febbraio prossimo se Davide Iannelli dovrà affrontare un processo per omicidio premeditato e sevizie. La Procura di Tempio Pausania ha chiesto per lui il rinvio a giudizio e il gup ha fissato per quella data l’udienza per decidere.

 (ANSA)

Unione civile nel carcere Poggioreale, è la prima volta

Campania.

Cerimonia all’interno della casa circondariale “G. Salvia” di Poggioreale di Napoli per l’unione civile tra G. D. e A. G., rispettivamente 35 e 32 anni, con uno dei due coniugi temporaneamente detenuto nel padiglione Salerno.

 (ANSA)

Scommesse illegali, perquisizioni Gdf

Campania.

Settantaquattro perquisizioni in diversi comuni della Campania, 200 unità operative della Guardia di Finanza in campo per sgominare un’associazione finalizzata all’esercizio abusivo di gioco, scommesse ma anche riciclaggio.

 (ANSA)

Ucciso da uomini del suo clan, ordinanze dopo 14 anni

Campania.

Fu ucciso mentre era a bordo di un’auto, a Ponticelli, il 6 febbraio del 2009. Un omicidio per il quale sono scattate due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Vincenzo Cece e Domenico Amitrano, entrambi già detenuti.

 (ANSA)