Teramo si ribella a Renzi. Non è andata giù, infatti, ai teramani, la battuta del premier Matteo Renzi che parlando delle contestazioni che hanno accolto la sua visita a L’Aquila si è lasciato andare ad un “parte dei contestatori sono tifosi del Teramo in serie D”. Una frase che oltre a scatenare le ire in città e sui social network, ha visto il primo cittadino Maurizio Brucchi chiedere ieri sera le dimissioni del premier dal suo profilo facebook. “Gravissime le dichiarazioni di Renzi sui tifosi del Teramo e sul Teramo calcio – ha scritto Brucchi – Ride e irride il Teramo e la sua delicata situazione. Questo per cercare di nascondere i suoi fallimenti e le tante contestazioni che rimedia ad ogni sua uscita. Chiederò come sindaco di Teramo le sue immediate dimissioni”.
Battuta Renzi su tifosi Teramo: Pd, si scusi con città
L’uscita di Renzi sui tifosi della squadra di calcio ‘di serie D’ non è piaciuta al Pd di Teramo che questa mattina in una nota a firma dell’Unione Comunale e del gruppo consiliare del partito ha invitato il premier a chiedere scusa. “Devi scusarti perché la città sta vivendo mesi di grande tensione per le vicende legate alla squadra e all’obiettivo della serie B mai raggiunto in 102 anni di storia, un obiettivo dai risvolti non solo sportivi ma anche economici e sociali che sta sfumando sotto i colpi di una giustizia sportiva perlomeno approssimativa” scrive il Pd, che sottolinea come il giudizio sul Teramo sia ancora aperto e dichiara anche di prendere “le distanze dalla tua ‘leggerezza’ di ieri e ribadiamo ancora una volta che l’intera comunità ha diritto alle tue scuse”, conclude il Pd. Abolizione della Tasi e dell’Imu entro il 2016, tagli all’Ires nel 2017 fino a portarla al 24% sotto la Spagna e interventi nel 2018 bsull’Irpef. E’ il cronoprogramma sulle tasse annunciato da Renzi al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, a Pesaro, in occasione della commemorazione dell’archeologo di Palmira trucidato dalle milizie dell’Isis.
Proteste e scontri a L’Aquila, cambio di programma per Renzi
L’abolizione della Tasi e dell’Imu nel 2016
“Il prossimo anno togliamo Tasi e Imu per tutti. Non è possibile continuare questo giochino”, afferma Renzi a Pesaro. “In Italia la tassazione è esagerata” e bisogna abbassare le imposte ma per fare questo “non basta un anno”, ha detto il premier dove ha ribadito che abbassarle restituisce “equità sociale” e non lo si fa “per guadagnare consensi”. “Abbiamo dimezzato i permessi sindacali: il sindacato è una cosa bella ma se riduci i permessi non fa male. Noi abbiamo il maggior numero di sindacalisti e politici e se noi riduciamo il numero un po’ non è un attacco al sindacato ma è un modo per dire fai meglio il tuo lavoro”. “Nel 2017 ci possiamo concentrare sull’Ires, cioè sulle tasse sulle imprese, portandola al 24% sotto la Spagna; e poi per il 2018 possiamo intervenire sull’Irpef”