Roma, 23 apr. – “Non tutti quelli che si trovano sui barconi dei trafficanti di uomini sono famiglie innocenti” lo sottolinea il presidente del consiglio Matteo Renzi in un lungo editoriale sul New York Times. “Noi dobbiamo continuare nello sforzo in Nord Africa per spazzare via questa minaccia e continuare a lavorare sul piano politico e diplomatico per favorire la ricostruzione in Libia”.

“La Libia rappresenta una sfida cruciale: il 90 per cento dei migranti che raggiungono l’Italia passa per questo Paese. E’ martoriata non solo dall’instabilita’ interna, ma anche dal terrorismo internazionale. Opera in Libia, approfittando del caos creato dalla guerra civile” avverte ancora il premier “L’Unione Europea investe circa 40 milioni – su un budget di circa 145 milioni – nell’operazione Triton. Una cifra drammaticamente inadeguata. L’Unione Europea deve cominciare a mettere a disposizione risorse adeguate” all’emergenza sbarchi. Nell’editoriale il premier sottolinea che “l’Italia non e’ la meta ultima agognata della maggior parte dei migranti, ma noi contribuiamo a larghissima parte all’impegno europeo per il pattugliamento e il salvataggio di vite in mare.
Cosi’ come provvediamo alle risorse per reperire cibo e medicinali per i primi soccorsi”.

“Questo sforzo non puo’ essere sostenuto da un solo Paese e non importa quanto determinato e attrezzato esso sia. Il contributo dell’Unione Europea e’ fondamentale, ma e’ anche insufficiente”, ribadisce il presidente del consiglio.

L’Unione non puo’ lasciare solo un Paese membro e le istituzioni internazionali devono impegnarsi a gestire questo che e’ un fenomeno dei nostri tempi. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha detto la scorsa settimana che il Mediterraneo sta diventando rapidamente un mare di miseria per migliaia di migranti”.

Verso mandato Mogherini per azione Ue antitrafficanti – Il consiglio europeo di domani decidera’ con ogni probabilita’ di conferire un mandato all’alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini per definire i dettagli operativi e il mandato preciso dell’azione dell’Unione europea contro le imbarcazioni utilizzate per il traffico di migranti. Secondo quanto riferiscono fonti comunitarie, la missione, nell’ambito della politica di difesa e sicurezza del’Unione europea, rispondera’ all’obiettivo, individuato dal Commissario Dimitris Avramopoulos e approvato dai ministri degli Esteri e degli Interni dei Ventotto nella riunione di due giorni fa a Lussemburgo, di “individuare e distruggere le imbarcazioni” per stroncare il traffico di esseri umani e impedire che si ripetano tragici naufragi come quello di domenica. Visto che si trattera’ di interventi europei in un paese terzo (la Libia) per il quale si sta faticosamente cercando di arrivare a un governo di unita’ nazionale, e’ probabile che l’Ue cerchera’ di operare in una cornice internazionale favorevole, coinvolgendo anche l’Onu. Al tempo stesso, trattandosi di un intervento urgente per affrontare una evidente violazione di diritti umani, potrebbe non essere necessario un vero e proprio mandato delle Nazioni Unite, secondo quanto valuta una fonte diplomatica.

Ue aumenta fondi Triton ma non cambia mandato – L’Unione europea decidera’ domani, sulla base delle indicazioni della Commissione e dei ministri degli Interni e degli Esteri, di raddoppiare I fondi destinati all’operazione Tritone, che dal primo novembre scorso pattuglia il mar Mediterraneo per proteggere I confine Ue, ma non ne cambiera’ il mandato. e’ quanto riferiscono fonti Ue. “Rimarra’ un’operazione di protezione dei confini ma di fatto, aumentandone i mezzi, potra’ meglio assolvere alla funzione di salvare chi ne avra’ bisogno, secondo la legge del mare”, spiegano le fonti. Le azioni che saranno condotte per il sequestro e la distruzione delle imbarcazioni utilizzate dale organizzazioni criminali responsabili del traffico di migranti saranno limitate a obiettivi mirati e individuati attraverso le operazioni di intelligence. Lo ha spiegato un alto funzionario Ue in vista del vertice straordinario sull’emergenza immigrati.
“Non saranno operazioni di guerra”, ha spiegato la fonte.
Quanto all’eventuale necessita’ di un mandato Onu, questo dipendera’ dall’ ampiezza delle operazioni necessarie.

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