Il 4 giugno 1994, appena terminate le riprese de Il postino, Massimo Troisi si spegne a causa di un attacco cardiaco. A ventanni dalla scomparsa del grande attore napoletano, il suo ricordo è ancora indelebile nella mente e nel cuore di tutti.
Massimo nasce il 19 febbraio 1953 a San Giorgio a Cremano e trascorre uninfanzia in una casa un po affollata, insieme ai genitori, i suoi cinque fratelli, i nonni, gli zii e i cugini. A 19 anni gli viene diagnosticata unanomalia cardiaca, talmente grave da costringerlo a recarsi negli Stati Uniti per sottoporsi ad una delicata operazione, che gli salverà la vita. Un cuore apparentemente debole il suo, ma che in realtà era così grande e generoso, tanto da fargli ammettere: Da ragazzo i miei continui e disinteressati slanci di altruismo mi diedero la fama di buono. Da grande quella di fesso.
È stato definito il nuovo esponente della comicità italiana, la cui carriera inizia in compagnia degli amici Lello Arena e Enzo Decaro, con il trio de La smorfia. Il passo verso il grande schermo lo compie nel 1981, con un film che lo vede sceneggiatore, regista e interprete: Ricomincio da tre. La capacità del tutto nuova di raccontare la napoletanità, con quel modo di parlare un po ingarbugliato, quasi come se si mangiasse le parole, colpisce il pubblico e la critica immediatamente. Il film vince due David di Donatello, per il Miglior Film e per il Miglior Attore.
Pochi sono i film diretti da Troisi: lui stesso infatti ammetteva che le storie che scriveva gli sembravano sempre troppo modeste e forse anche un po inutili, non adatte al grande schermo. Ma tante invece sono state le interpretazioni che hanno contribuito a renderlo uno degli attori più amati di tutti i tempi.
Nel 1984 co-dirige con Roberto Benigni Non ci resta che piangere. Due interpreti molto diversi ma che insieme riescono a dare vita ad uno dei film più fortunati degli ultimi tempi: la pellicola guadagnò 15 miliardi di lire, diventando il film con il maggior incasso dellanno. Il film racconta un improbabile viaggio nel tempo, ma attraverso la simpatia e la semplicità, Troisi e Benigni riescono a coinvolgere il pubblico con i loro sketch e le loro battute, molte delle quali diventeranno così celebri da rimanere nella storia:
Ricordati che devi morire!
Come?
Ricordati che devi morire!
Vabbene.
Ricordai che devi morire!!
Sì, sì, no, mo’ me lo segno proprio…
Lultima interpretazione di Troisi è del 1994, con Il postino. Diretto da Michael Radford, il film riceve cinque nomination agli Oscar ma lattore non farà in tempo a godere del successo della pellicola.
Massimo interpreta il postino di Pablo Neruda, che durante il film, riesce a stringere un forte legame damicizia con il poeta. La consueta malinconia e ingenuità che lo caratterizzano, rendono lultima interpretazione di Troisi una perla del cinema, riconosciuta anche a livello internazionale: il film è stato infatti inserito nella classifica dei 1000 film migliori di sempre del New York Times.
Un attore straordinario, che negli anni è stato paragonato ai grandi interpreti come Eduardo De Filippo, ma che ha fatto del suo modo di essere semplice, forse un po ingenuo ma anche malinconico il suo punto di forza, tanto da diventare unico e forse inimitabile.
È vero, senza Massimo Troisi, non ci resta che piangere.