E ora il mirino si sposta su Corradino Mineo. Nei giorni scorsi, si era profilata unanaloga ipotesi di sostituzione e lui ribadisce che non ha alcuna intenzione di dimettersi e che unoperazione del genere sarebbe un errore politico del capo del governo. A commentare è Vannino Chiti, ex ministro delle Riforme che aveva presentato un ddl alternativo a quello del governo poi trasformati in emendamenti. parla anche del collega Pd Mineo: La rimozione del senatore Mauro dalla commissione Affari Costituzionali lascia sconcertati afferma Sono messe in discussione autonomia e responsabilitàdel ruolo dei parlamentari sancite dalla Costituzione. Ci si sta mettendo su una brutta strada: non è quella da seguire per fare una buona riforma costituzionale. Il problema aggiunge non sono Mauro, Mineo o i cosiddetti aghi della bilancia: se il Pd vuole per la riforma della Costituzione un asse esclusivo con Forza Italia e Forza Italia vota, i numeri in Parlamento ci sono. Se Forza Italia non ci sta o saggiamente tutti ritengono che sulla Costituzione e la legge elettorale sia da ricercare un consenso più ampio, quello che serve è un confronto e un dialogo reali, non ricercare scorciatoie di tipo autoritario, che non portano a niente. Sulla sostituzione di Mineo il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi dice che valuteranno il gruppo e il capogruppo, ma cè un tema fondamentale, quello della compattezza del gruppo. E ovvio che ci sia un confronto, che è stato ampio ma limportante è che ci sia una compattezza plastica del gruppo al momento dellapprovazione. La traduzione pare chiara. Tanto più che a rendere più chiaro la strada è il sottosegretario alle Riforme, Ivan Scalfarotto: Gli italiani hanno approvato lapproccio riformatore del governo. È come se avessero detto allesecutivo: ok, procedi. Nel Pd lo hanno capito quasi tutti. Tranne alcune persone, e penso a Corradino Mineo, a Walter Tocci, a Vannino Chiti. A quale elettorato si rivolgono, mi chiedo. Il nostro elettorato ci ha chiesto di andare avanti senza ulteriori indugi. E alla fine Scalfarotto avverte: Chi fa saltare le riforme si assume la responsabilità di non far fare a Renzi quello che gli italiani gli hanno chiesto. E dovrebbero renderne conto.
Forza Italia vede riavvicinarsi il figliol prodigo ex traditore: Esprimo solidarietà al senatore Mario Mauro per aver subito quella che, secondo le modalità dichiarate dallex ministro, si può definire unepurazione, tipica di una gestione troppo autoritaria di un gruppo parlamentare in una repubblica parlamentare matura come dovrebbe essere la nostra dichiara Paolo Romani, presidente del gruppo Forza Italia. Stesso concetto espresso dal coordinatore di Fratelli dItalia Guido Crosetto: Lepurazione di Mario Mauro certifica definitivamente lingresso di Casini nel Pd e la volontà dei sedicenti moderati di salire sul carro di Renzi. Sono molto contenti di poter servire il nuovo padrone e attendere, scodinzolando, che dalla tavola imbandita cada qualche osso