G. è un bambino di 8 anni affetto da Autismo Primario. Il bambino ha svolto un percorso terapeutico musicale, iniziato il 16 Dicembre 2008 e concluso il 2 giugno 2009.

L’aspetto centrale per il funzionamento dell’intervento terapeutico è stato rappresentato dall’accoglienza dell’utente fino alla presa in carico con la consegna della diagnosi, così da poter definire il percorso successivo.

Dall’analisi della domanda e della richiesta si sono osservati dei cambiamenti importanti che hanno riguardato l’aspetto sociale, la prossemica e lo sviluppo di tutta l’area musicale/vocale.

Negli ultimi 3 mesi il bambino ha partecipato agli incontri in modo individuale, eccetto alcuni interventi che richiedevano la partecipazione dell’insegnante di sostegno. Quest’ultima figura, che si è mostrata propositiva e collaborativa, all’inizio del percorso era necessaria per agevolare le esperienze musicali di G., soprattutto nei momenti di frustrazione.

La metodologia utilizzata è stata “centrata” sul paziente, dall’ascolto passivo all’esplorazione degli strumenti, fino ad arrivare gradualmente all’accompagnamento sonoro, lavorando solo nell’ultima parte delle sedute sul movimento e sulla coordinazione.

I momenti individuali sono stati importanti per stabilire il rapporto e la comunicazione in modo non verbale tra PZ/MT, dove il linguaggio per comunicare era quello dei suoni nelle diverse manifestazioni: suono/ritmo, vocalità/movimento.

Dalla fase di “ascolto/accoglienza” è stato possibile osservare i vari modi di vivere l’esperienza del bambino e la transizione dallo spazio armonico interiore, dal non-dicibile, non ascolto, verso la manifestazione delle sue emozioni e dei suoi sentimenti attraverso l’espressione musicale.

Le sedute sono state integrate con momenti di Arteterapia durante i quali si è svolto un lavoro di ricostruzione di strumenti musicali, ricomponendo e incollando le diverse parti disegnate su cartoncino e riportando gli strumenti “assemblati” su una bacheca a scuola, così da poterli riutilizzare durante gli incontri successivi.

Si tratta di strumenti presenti nell’aula, che il bambino conosce. Lo scopo di questa esperienza è favorire il riconoscimento dello strumento suonato nel corso della seduta tra quelli riprodotti nella bacheca, ripetendo il nome a voce alta, come associazione verbale.

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