Sabato 29  settembre 2012  vi aspettiamo con la presentazionedel lannuale Happy hour organizzato  dalla caritas della Diocesi di <?xml:namespace prefix = o ns = “urn:schemas-microsoft-com:office:office” />

 

«Povertà – ha dichiarato il direttore della Caritas, don Arcangelo Iovino – è soprattutto vivere senza speranza. E la speranza non la si costruisce da soli, la speranza non può fare a meno di un altro che ti tende la mano e ti ricorda che, pur povero, pur in difficoltà, sei sempre un uomo e hai il diritto di camminare a testa alta. Lindifferenza alle difficoltà di un altro sono il più grande contributo allaumento della povertà. Ecco perché abbiamo organizzato questo momento di festa puntando sulla riflessione, creando momenti e ambienti in cui il cuore di ognuno possa fare silenzio e comprendere il dolore che un altro può provare».

 

 

Cinque minuti per dire NO alle povertà. Questo il cuore del prossimo Happy hour della Caritas della Diocesi di Nola, previsto per sabato 29 settembre 2012, dalle ore 19:00, presso il Palazzo vescovile di Nola.

Un momento di festa e di riflessione che vuole diffondere la bellezza dellincontro con la Carità oltre i confini già raggiunti da Agosto col grembiule, esperienza di volontariato che lo scorso mese ha visto tantissimi giovani mettersi al servizio dei più bisognosi.

Una cella e unauto adibita ad abitazione, sabato, accoglieranno i partecipanti nel cortile diocesano e li inviteranno a fare esperienza, per cinque minuti, della difficoltà di vivere in ambienti disumani, in ambienti tuttaltro che a misura duomo. «La povertà – ha dichiarato il direttore della Caritas, don Arcangelo Iovino –  non è solo carenza di mezzi per sopravvivere, povertà è soprattutto vivere senza speranza. E la speranza non la si costruisce da soli, la speranza non può fare a meno di un altro che ti tende la mano e ti ricorda che, pur povero, pur in difficoltà, sei sempre un uomo e hai il diritto di camminare a testa alta. Lindifferenza alle difficoltà di un altro sono il più grande contributo allaumento della povertà. Ecco perché abbiamo organizzato questo momento di festa puntando sulla riflessione, creando momenti e ambienti in cui il cuore di ognuno possa fare silenzio e comprendere il dolore che un altro può provare. Abbiamo scelto una cella, perché anche chi ha sbagliato ha diritto alla possibilità al reinserimento sociale, possibile solo se la pena viene scontata in ambienti nei quali non si rischia di perdere del tutto lumanità; e abbiamo scelto unauto, perché troppi rischiano di vivere in auto – parliamo di intere famiglie –  non riuscendo a garantirsi una casa».

La Caritas diocesana non ha lavorato da sola. Hanno infatti contribuito allideazione e  realizzazione della serata: il Corpo di Polizia Penitenziaria del Reparto di Lauro, il Forum della Gioventù-Regione Campania, il Corpo italiano di soccorso dellOrdine di Malta, le associazioni Nuvla, Napoli Cultural Classic e  Reset. Ma lHappy hour promette molto di più.

«Se povertà è mancanza di speranza – ha continuato don Arcangelo – se ognuno di noi è chiamato ad essere costruttore di speranza, ognuno di noi deve anche dire un NO fermo e deciso a tutte quelle scelte di vita che distruggono la speranza, distruggono la vita». Per questo alle 21:30 il cortile del palazzo vescovile si animerà con un flashmob guidato dal vescovo di Nola, mons. Beniamio Deplama che darà il via a cinque NO  partendo da quello alle politiche non rispettose delluomo.

Seguiranno il no alla camorra e alla cultura camorristica, il no all’inquinamento e allo sfruttamento del nostro territorio, il no alla strumentalizzazione delle giovani generazioni, il no allo sfruttamento degli immigrati: per ogni no ci sarà una testimone deccezione. Nellordine: Dario Vassallo, fratello del sindaco di Pollica ucciso per il suo impegno anticamorra, e Carminantonio Esposito, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Antonio Marfella, oncologo, in prima linea nella battaglia per il Registro dei Tumori, Giovanni Grillo, presidente del Forum Regionale della Gioventù, Khaled Al Zeer, portavoce della comunità palestinese in Campania.

Dalle 22:00 la serata continuerà con lanimazione di Radio Marte «per testimoniare – ha concluso don Arcangelo – che è lincontro con laltro che rende ricchi, per fare esperienza della verità delle parole di nostro Signore Gesù Cristo che ha detto Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso?».

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