Saviano – All’incontro, in piazza Vittoria, organizzato dal Forum dei Giovani di Saviano erano presenti alcuni esponenti amministrativi: il qualità di moderatore, di criminologo Francesco Franzese, Antonio Ambrosino, Delegato alle politiche giovanili , Luigi Cappella e il Sindaco di Saviano Carmine Sommese, il criminologo Corrado De Rosa, il Presidente del Forum dei giovani di Saviano Nunzio Fuschillo. All’inizio dell’incontro c’è stata la proiezione di un filmato di presentazione. Ha affermato il Sindaco nel suo discorso introduttivo: è importante ed è un apprezzamento per quanto riguarda la parte giovanile delle generazioni che deve essere anche da pungolo all’amministrazione, per una sede, quella del Forum dei Giovani, che è spesso stata chiusa. “Noi dobbiamo costruire identità partendo dalle radici, dalle scuole, rispettando le regole, del nucleo dove viviamo. Le cose sono più grandi di noi per un argomento complesso. Dobbiamo stare nel massimo della legalità e si lavora spesso sul filo della legalità. I nostri comportamenti devono essere esenti di deviazioni come succede nel campo amministrativo e del lavoro. Dobbiamo essere più vicini alla retta via”. Luigi Cappella ha parlato di quello che è lo stato attuale della raccolta differenziata nella gestione dei rifiuti. Alle volte il cittadino disattento ad al alcune tematiche mischia, invece di differenziarli, i rifiuti senza una regolare gestione. È un esempio, molto semplice, che può essere considerato zona grigia, perché non conforme alle direttive alle quali deve attenersi il cittadino. Molto interessante l’intervento di Valentina Giugliano del Forum giovanile di Saviano : queste tematiche possono essere sensibilizzate anche in una piccola agorà. Nell’esordio del suo discorso il soffermarsi sul titolo dell’iniziativa; “ la definizione di zona grigia”. Si potrebbe associare il colore bianco alla legalità, è il nero quello associato alla mafia. Possiamo definire zona grigia quando si opera nell’ambito della legalità, ma si finisce per favorire gli interessi della mafia. Un ruolo fondamentale, in questa zona, viene effettuato dai cosiddetti colletti bianchi che consapevolmente o meno favoriscono il consolidamento dell’attività mafiosa. Balzano spesso agli onori della cronaca, il caso di politici di professionisti, imprenditori, condannati per associazione esterna di tipo mafioso. Sono senz’altro la zona più scura. Dietro questi portatori sani c’è un dato, è che spesso non sono perseguibili penalmente; è comunque una quantità di persone losche he tendono a delinquere. Un esempio fondamentale sono quegli onorevoli che nel momento in cui si vota per un provvedimento legislativo contro l’attività mafiosa; loro, per paura o omertà si tirano indietro. Questo significa contribuire a questo sistema così radicale. Oggi dobbiamo puntare su queste persone che sono il male cardine della nostra società. “ nel nostro piccolo dobbiamo riuscire a volare alto!” “Volare alto” non significa farsi dominare dalla paura e dall’omertà; “non dobbiamo seguire come pecore il potente”. Il potere non prescinde da questo sistema così radicale. “È il mio dovere come giovane che piace il concetto di legalità” ha ammesso, Valentina Giugliano, tra gli applausi del pubblico. Ha poi proseguito : “Ci sono valori intrinsechi dentro di noi. È giusto che combattiamo e li mettiamo in piazza che non siamo soli con le nostre idee. Possiamo combattere l’illegalità con il non servendoci di favoritismi, mettendo noi stessi nella condizione di dire: no! Alla raccomandazione”. Ha ammesso la stessa Valentina Giugliano, “Possiamo farci garanti di una società migliore, dove sappiamo la differenza tra giusto e sbagliato; tra il male e il bene”. Tutti i giovani devono esserci. Il potere deve esserci in quanto tale. Il sistema è già radicato, da tempo non debellabile; ma se ci sono presupposti migliori è giusto che vengono accolti totalmente. “Ogni volta che per paura omettiamo, siamo complici di un sistema. Un sistema mafioso che non potrà mai essere debellato se non diamo voce alle nostre idee: auguro che le autorità possono esserci di aiuto e non da ostacolo”. Con questa affermazione ha concluso il suo intervento. Il criminologo Corrado De Rosa, scrittore e psichiatra forense nell’occasione ha consegnato alla biblioteca locale una copia del suo ultimo libro, in presentazione, dal titolo : “La mente nera” – “Un cattivo maestro e i misteri d’Italia: lo strano caso di Aldo Semerari” per le edizioni Sperling & Kupfer. L’autore del libro ha parlato di quello che è la sua attività e come si trova in un campo che apparentemente non ha dirette dipendenze con la criminalità: “ un boss dice di essere pazzo o cardiopatico e da quella certificazione ne scaturiscono dei vantaggi”. Altro esempio ed evidente, di zona fangosa, grigia. Ha raccontato sinteticamente, un suo caso reale eseguito per il tribunale di Nola. Un soggetto simulando pazzia o altro, tipo un malattia mentale che non aveva, affermò, testualmente : “avete portato la pistola per uccidere i nani? …”. Del medesimo soggetto che custodiva nascosti nel suo giardino delle armi si giustificò dicendo che faceva collezione di armi. I medici di parte cercavano di avallare l’ipotesi che quando aveva sparato lo aveva fatto a seguito di una crisi maniacale ed altro. In realtà questa crisi, sospetta, era scaturita in seguito all’uso volontario di cocaina. C’è tutto un iter burocratico, documentazione varia che contribuisce al soggetto in questione che quando magari chiede al giudice dei benefici è facile che l’ottenga. Come si evince a suo parere; “Tutta una filiera di zona grigia”!