Una 47enne muore per emorragia dopo un intervento chirurgico presso il Secondo policlinico di Napoli. Tre gli indagati. Sono tutti medici del polo universitario che avevano sottoposto Elena Notaro (nella foto) ad un delicato intervento chirurgico. Ad avviare l’indagine, affidata al sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli, Stefania Di Dona, è stata la denuncia presentata dal marito, Aniello Notaro, e dalla sorella della vittima, Nella Notaro. Previsto per domani l’esame autoptico sulla salma della donna. Tre i medici incaricati dalla Procura partenopea per fare luce sul sospetto caso di malasanità. Intanto i familiari della donna, che oltre a fare la mamma era amministratore della società edile di famiglia, assistiti dall’avvocato Berenice Candela, hanno provveduto ad integrare l’originaria denuncia, riferendo fatti e circostanze che lasciano presagire l’allargamento del numero degli indagati, visto che il personale paramedico che avrebbe somministrato all’ammalato alcuni farmaci, non risulterebbe tra i destinatari dell’avviso di garanzia.
Secondo il racconto dei familiari, dopo l’intervento chirurgico e trasferita nel reparto Elena Notaro sarebbe stata abbandonata a sé stessa dal personale medico e paramedico e, per non avere scocciature il personale di turno avrebbe invitato i familiari (preoccupati dalle doglianze dell’ammalata), ad uscire dal reparto lasciando l’ammalata solo con la sorella, che per oltre due ore ha cercato di richiamare l’attenzione del personale del reparto, i quali avrebbero in qualche modo sottovalutato il decorso post-operatorio, accorgendosi della tragedia solo quando oramai era troppo tardi.
Elena Notaro, madre di tre figli e donna solare, si era ricoverata presso il reparto di chirurgia interna del Secondo policlinico di Napoli nella mattinata di venerdi 29 agosto, per essere sottoposta ad un delicato intervento di asportazione di un rene. Tutto sembrava essere a posto. Lunedì 1 settembre la signora Elena, poco dopo le 8 entrava in sala operatoria. Là dentro ci è rimasta per almeno due ore, uscendo dal reparto operatorio poco dopo le 10. Secondo il chirurgo che l’aveva operata tutto era andato nei migliori dei modi e per questo la donna, invece di essere condotta nel reparto di terapia intensiva veniva portata in corsia, dove trovava ad assisterla la sorella Nella, i figli ed il marito. Qualche ora dopo la donna iniziava a lamentarsi e i familiari hanno di continuo chiesta l’assistenza del medico di reparto, che non è mai giunto. Al suo posto giungeva personale paramedico che provvedeva ad iniettare all’ammalata una fiala antidolorifica. Alle 14,40, due ore dopo la somministrazione della presunta fiale antidolorifica la donna, che ha continuato incessantemente a lamentarsi, perdeva conoscenza. A questo punto finalmente giungeva un medico che disponeva l’immediato trasferimento della paziente in sala operatoria da dove non usciva più viva.

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