Lo studio di un team di ricercatori ha evidenziato che una proteina responsabile di proteggere alcune delle cellule immunitarie del nostro corpo dalla forma più comune e virulenta dell’HIV riesce in questo compito perché toglie al virus i mattoni molecolari di cui esso ha bisogno per replicarsi. I ricercatori coordinati dall’Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM) in Francia dicono che questo sviluppo potrebbe essere utile, non solo per lo sviluppo di farmaci anti-HIV ma anche per il potenziale impatto su altri patogeni come i virus dell’herpes. La ricerca si occupa in particolare della proteina conosciuta come SAMHD1, che si trova nei globuli bianchi che gli esperti chiamano macrofagi e in cellule collegate conosciute come cellule dendritiche. Nel 2011, i ricercatori hanno scoperto che la molecola ostacola l’abilità dell’HIV-1 di infettare i macrofagi, che sono responsabili di “consumare” patogeni come i virus. In questo recente studio, il team ha scoperto che la molecola SAMHD1 interrompe la linea di approvvigionamento di materia prime di cui l’HIV ha bisogno per la creazione e la replicazione di acido deossiribonucleico (DNA), i deossinucleosidi trifosfati (dNTP), i mattoni del DNA.
La SAMHD1 danneggia questi mattoni, contrastando in modo efficace la capacità dell’HIV-1 di replicarsi dentro i macrofagi. Lo studio fa luce anche su come una proteina espressa dall’altro tipo comune di HIV, l’HIV-2, blocca la SAMHD1. La proteina virale X (Vpx) degrada la proteina SAMHD1, facilitando così l’infezione da HIV-2 dei macrofagi. Il lavoro suggerisce nuovi modi di occuparsi della replicazione del virus nei macrofagi, una popolazione di cellule di grande importanza che serve da serbatoio dell’infezione del virus e contribuisce alle malattie indotte dall’HIV.
Dott.ssa Antonietta Lettera